La denuncia: «Sul nostro lago
fiorisce troppo cemento»

Dagli ambientalisti de “La Cruna” una lettera-denuncia sull’edificazione di molti corpi estranei «che deturpano le nostre rive»

Secondo l’associazione ambientalista La Cruna del Lago rappresentata dal presidente Attilio Furini di Menaggio, lungo le rive del Lario troppo spesso sono stati costruiti edifici con linee architettoniche non in sintonia con le caratteristiche dei luoghi e con le memorie storiche.

L’intervento de La Cruna del Lago è riassunto in una lettera inviata alla Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e a Regione e Provincia.

«La nostra perplessità - scrive Attilio Furini - riguarda la fioritura sul lago di Como di un’architettura che non sembra consona, anzi sembra perturbare uno scenario la cui fisionomia si identifica con lo straordinario frutto di un processo secolare. Gli strumenti urbanistici di ogni livello sottolineano l’eccezionalità del paesaggio lariano e individuano gli elementi che hanno contribuito a farne un’icona romantica, profondendosi in raccomandazioni per tutelarne l’integrità. Non occorre essere ostili all’architettura contemporanea, tuttavia, per giudicare non appropriate certe disinvolte operazioni immobiliari degli ultimi anni. Non siamo così retrogradi da contestare la bellezza dell’architettura contemporanea, a partire dal Razionalismo. È una questione di contesto e non riusciamo a condividere le scelte che hanno dato luogo alla costruzione di certi edifici cubici che nulla hanno a che vedere con il paesaggio lariano. Ce ne sono a Menaggio, a Tremezzo lungo la strada per Rogaro oltre che a Laglio.

Casi che lungo tutto il lago spuntano come funghi, scintillanti tra acciaio e vetro. Non sarebbe forse il caso ogni tanto dire di no? Anche perché poi la gente non capisce perché per cambiare un serramento o mettere una palizzata siano necessari progetti e lungaggini».

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