La rampa della discordia
Polemica sul nuovo sagrato

Lega e Cinquestelle invocano l’intervento della sovrintendenza

«Uno sfregio a uno dei luoghi storici più caratteristici di Mariano»

Levata di scudi contro il progetto pensato dalla maggioranza di centrosinistra per sistemare il sagrato della chiesa di Santo Stefano.

Il Movimento 5 Stelle, appoggiato da Forza Italia e dalla Lega Nord, è arrivato a chiedere di coinvolgere la sovrintendenza ai Beni architettonici «perché il rischio è quello di sfregiare per sempre uno dei luoghi storici più caratteristici della città».

Un timore più che sentito quello esternato dalla capogruppo dei grillini, Carmen Colomo, che ha chiesto e ottenuto di inserire un emendamento (approvato poi all’unanimità dal consiglio comunale) per chiedere la “vigilanza” di un ente superiore al progetto preparato dagli uffici del palazzo municipale.

I dubbi e le preoccupazioni delle opposizioni non si limitano solo alla parte antistante la prepositurale, ma soprattutto sono rivolte al suo battistero di epoca romanica dall’inestimabile valore storico e architettonico.

Motivo? Secondo quanto illustrato ai membri della commissione lavori pubblici (in aula i disegni non sono stati presentati perché si doveva approvare la variazione al triennale delle opere pubbliche e la lievitazione dei costi passati da 150 mila a 250 mila euro), e secondo quanto riferito da Giovanni Alberti, capogruppo del Carroccio, «la maggioranza vuole rifare la pavimentazione abbassando la quota del piazzale perché dicono che la gente oggi ci scivola per colpa di alcune pendenze».

In questo modo, però, si dovrebbero realizzare due gradini in più rispetto alla scalinata esistente che consente di accedere alla chiesa parrocchiale «e soprattutto – aggiunge la Colomo – un’ulteriore rampa per i disabili. Andrebbe ad aggiungersi a quella esistente che guarda verso la Fondazione Porta Spinola per facilitare l’accesso a chi ha difficoltà a deambulare, ma questo secondo scivolo è stato previsto proprio di fronte al battistero».

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