La sfida di Orlando, da Lanzo
al palcoscenico di Sanremo

Sul palco dell’Ariston il cantautore lanzese trapiantato a Lugano presenta una canzone dedicata alla sua città di adozione: «Ma nel mio cuore rimane la Valle d’Intelvi»

Un grande artista intelvese sarà in finale a SanRemo senior, la manifestazione canora che prende il via oggi al prestigioso Teatro del Casinò.

Si tratta di Silvano Orlando, scrittore e compositore musicale, che con il brano “Sogna, sogna, mia Lugano” ha ottenuto un posto nella finale di una manifestazione canora dedicata agli over 40 che esordisce proprio quest’anno. «Speravo nell’ammissione alla finale del concorso internazionale, ma finché non ne ho avuto la conferma, non ho osato esultare», racconta Orlando, coronando con questa partecipazione una lunga e multiforme carriera artistica che lo ha visto sin da bambino calcare i palcoscenici, come attore prima ancora che musicista: a 6 anni, per esempio, recitò come protagonista nel film “Lauta Mancia”, di Fabio De Agostini. A 18 anni la svolta musicale, segnata dall’ingresso nella prestigiosa etichetta discografica “Numero 1”, quella di Mogol e Battisti. Fu lì che conobbe il suo maestro, Alberto Radius e dove potè avere numerosi contatti con i personaggi “di scuderia” (Pfm, Dik Dik, Bruno Lauzi...): «In quegli anni mi dedicai al teatro, e più ancora al cabaret che, a quell’epoca, negli anni ’70, godeva di grande riscontro. Ebbi così modo di esibirmi coi famosi “Gufi” e collaborai con Walter Waldi, di cui divenni chitarrista durante una tournée nel 1970». Ebbe contatti e lavorò con molti personaggi che animavano la vita artistica di Milano come Enrico Vaime, Ario Albertarelli, Ricky Gianco, Franco Nebbia e Gino Negri.

Ma non c’è solo musica nel curriculum di Silvano: numerosi anche i successi in ambito teatrale e letterario. Il suo libro “Il Libro si Intitola”, richiamò l’attenzione di Maurizio Costanzo che lo invitò a partecipare a diverse puntate del suo storico talk show nel 1991. Silvano si trasferì a Lugano nel 1984: «Questa è ormai la mia città di riferimento, nonostante non dimentichi le mie radici intelvesi: alla mia terra natia ho dedicato il brano “Lanzo” incluso nel Cd “ Carezze dal vento del Nord”».

A Sanremo porta un brano che è una dichiarazione d’amore alla cittadina elvetica. C’è un solo rammarico in tutta la sua lunghissima carriera, quello di non essere riuscito a presentare dal vivo il suo Cd in uno dei paesi della sua amata Val d’Intelvi: «È comunque la mia Valle, a cui ho donato l’anima, ma i cui amministratori, forse troppo presi da impegni elettorali, hanno dimenticato di regalarmi il piacere di un’esibizione live. In fondo era un regalo reciproco. Peccato». n Stefania Pedrazzani

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