La singolare storia di Carlo

«Sono nato nella Casa del fascio»

Carlo Tettamanti è nato a Palazzo Terragni nel 1940

Como

«Tutti vogliono la Casa del fascio e io che ci sono nato, spetta qualcosa anche a me? Scherzo, eh, è solo una battuta che mi è venuta dopo il dibattito di questi giorni».

Su una cosa non scherza Carlo Tettamanti, 73 anni compiuti il 2 giugno. Lui alla Casa del fascio è nato per davvero, ultimo di cinque fratelli, Antonio del ’25, Edda del ’30, Wilma del ’31 (unica ancora in vita) e Aldo del ’34.

«Da piccolo vivevo all’ultimo piano della Casa del fascio, un appartamento bellissimo, avevamo il bagno, nessuno l’aveva e i nostri parenti venivano a fare il bagno da noi. Il mio padrino era Carlo Ferrari, federale di Como, ed ecco perché mi chiamo Carlo, la mia madrina era Giulia Baragiolo moglie del famoso Miseria di Como, ecco perché mi chiamo Carlo Giulio. Maria l’hanno aggiunto per dare enfasi al tutto».

Tutto iniziò quando il padre, Emilio Tettamanti, sposato con Vittoria Azzalini, perse il posto di factotum alla farmacia appena Bonomi di via Giovio.

«Alla Casa del fascio c’erano tutti uffici, mio padre fu preso come custode, anche se di fatto faceva il fattorino di ufficio. Avevamo anche un cane, Floc, che andava a prendere mio fratello alle scuole di via Brambilla. Una volta ci salvò anche la vita. Gli impianti erano appena stati rifatti, ma c’era un guasto, ci fu una perdita di monossido di carbonio. Floc iniziò a tossire e abbaiare, svegliò tutti, aprimmo le finestre e ci salvammo. Un’altra volta mia sorella, per giocare, salì sul cornicione del balcone, mia mamma quando la vide a momenti svenne. Ma mia nonna fu più svelta, disse Edda vieni dentro che devo farti vedere una cosa e mia sorella scese dal cornicione. Un’altra volta giocavamo in corridoio, che era tutto di marmo. Mio fratello scivolò e volò dalle scale arrivando fino in fondo. Si procurò un brutto trauma cranico, ma per fortuna poi si riprese».

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