L’assessore fa marcia indietro
«Uno sbaglio, ma ero disperato»

Menaggio, Guaita chiede scusa per le minacce a Napolitano

«Il sistema non cambia, ma non voglio fare come chi si è tolto la vita»

Dopo aver suscitato clamore con il messaggio a Letta e Napolitano che conteneva riferimenti alla ghigliottina, l’assessore Francesco Guaita fa un passo indietro con una lettera aperta, dicendosi pronto a rassegnare le dimissioni.

«Certe mie frasi sono state definite choc - scrive - inadeguate, squalificanti, gravi e inopportune. Non posso che essere d’accordo e scusarmi profondamente: sono conscio di aver urtato la sensibilità di alcuni e di aver oltrepassato i toni e, pertanto, oltre a riconoscere l’errore, sono pronto a fare un passo indietro e a rimettere la fiducia che s’impone ad una carica pubblica nelle mani di chi questa carica me l’ha affidata.

«Quello che ho scritto - prosegue - era soltanto un sfogo, sconsiderato nelle modalità espressive ma tristemente vero nell’esasperazione alla fonte».

L’assessore ribadisce il proprio sconforto dinanzi allo scenario politico che si è venuto a creare e racconta di essersi trovato dinanzi a un bivio: «Sono avvilito come amministratore, come cittadino e come piccolo imprenditore. Ho scritto quella lettera in un momento di sconforto davvero insopportabile, in cui si può solo urlare la propria rabbia: questo sistema ingiusto da soli non si può cambiare, ma neppure possiamo lasciarci sopraffare dalla disperazione e seguire l’esempio di colleghi imprenditori, artigiani e cassaintegrati che hanno deciso di farla finita».

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