Lecco, un’auto su cinque ha le gomme lisce

Il caso Alla vigilia dell’esodo estivo, i dati tutt’altro che rassicuranti forniti dalla Polizia stradale e da Assogomma. «Sono i numeri peggiori di sempre, due anni di pandemia e la recessione hanno fatto calare la manutenzione»

Un’auto lecchese su cinque non ha gli pneumatici in regola e in buona parte dei casi si tratta di gomme lisce. Questo il preoccupante bilancio dei controlli effettuati dalla Polstrada nell’ambito della diciassettesima edizione dell’indagine “Vacanze Sicure”, realizzata in collaborzione con Assogomma.

I controlli hanno riguardato la corretta omologazione, la corrispondenza dei parametri dimensionali e prestazionali riportati in carta di circolazione, l’eventuale presenza di tagli o danneggiamenti visibili ad occhio nudo e, soprattutto, la profondità del battistrada che per legge deve essere come minimo di 1,6 millimetri.

La ricerca ha preso in esame 13.500 vetture in Italia di cui 2325 in Lombardia. In regione il 27,8% ha presentato irregolarità al controllo, a Lecco il 19%, meglio di noi solo Mantova con il 17,7%.

I dati locali

La nostra provincia si segnala proprio per i problemi alla profondità delle scalanature: irregolare il 6,12% delle vetture controllare.Un dato più alto della media regionale del 4,6%. Solamente Pavia e Sondrio con oltre il 10% e Mantova con il 6,7% fanno peggio.

Il 3% delle auto controllate nel lecchese aveva un equipaggiamento gomme non omogeneo, montavano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse oppure erano equipaggiate con due pneumatici invernali e due estivi, il cosiddetto «equipaggiamento misto». Nel primo caso si tratta di un equipaggiamento vietato, nel secondo caso il montaggio è consentito per legge ma vivamente sconsigliato per il diverso comportamento del pneumatico al suolo. Il dato regionale è del 5,7%, quello nazionale al 5%.

I danneggiamenti visibili ad occhio nudo sono presenti nel 2% delle vetture lecchesi e nel 5,4% del campione regionale. Si tratta di ernie o tagli profondi che possono essere l’anticamera di un cedimento strutturale del pneumatici, come di uno scoppio. Questa casistica è importante soprattutto in estate quando le temperature esterne sono particolarmente elevate, il manto stradale è rovente e le vetture sono gravate di un carico di passeggeri e bagagli. Le vetture fermate che presentavano pneumatici privi di omologazione sono state circa il 3% del totale. In regione 1,3% e a Lecco 1%.

«I dati elaborati sul modello del Politecnico di Torino - è il commento di Polstrada e Assogomma - sono sconfortanti ed in linea generale, si può dire che siano mediamente i peggiori di sempre. Due anni di pandemia recessione economica e guerra hanno fatto registrare un segno fortemente negativo sul ricambio del parco circolante, ma anche sulla manutenzione dell’auto».

Mancano i soldi

La ricerca fotografa un parco circolante sempre più vecchio e in pessime condizioni di manutenzione con problemi significativi alle gomme. Questa combinazione di fattori, unita al caldo, alle lunghe percorrenze e al sovraccarico delle auto in occasione degli esodi estivi, è prevedibile che possa avere un impatto negativo sulla sicurezza stradale. Secondo gli esperti di Polstrada e Assogomma negli ultimi anni gli automobilisti non solo non hanno sostituito la loro automobile, come dimostrano i dati di vendita in forte riduzione con il conseguente invecchiamento del parco circolante, ma non hanno nemmeno provveduto alla manutenzione.

«I dati dell’indagine - concludono - confermano che con l’aumentare dell’età dei veicoli crescono anche le mancate revisioni, i danneggiamenti dei pneumatici sulle spalle e le disomogeneità per asse: vale a dire che più è vecchio un veicolo quanto maggiore sono queste sue non conformità. I pneumatici lisci invece sono una costante che si attesta mediamente al 9% per tutte le età dei veicoli controllati».

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