L’immagine della Madonna sul K2
Un dono del vicario di Maslianico

Achille Compagnoni la portò con sé 60 anni fa durante la storica ascesa
Oggi è ancora su quella vetta: «La sua immagine mi ha guidato fino alla cima»

Ricorrono i 60 anni della conquista della seconda vetta del mondo, il K2 di 8611 metri, e emerge la sopita memoria di un’immagine della Madonna di Fatima consegnata ad Achille Compagnoni dalla comunità di Maslianico, tramite l’allora vicario don Luigi Bianchi, successivamente prevosto a Gera Lario, medaglia d’oro per 50 anni di attività giornalistica, tuttora residente in Alto Lago.

Immagine che è rimasta sulla cima insieme alla picozza con i gagliardetti del Club Alpino Italiano e della città di Milano.

Compagnoni aveva ricevuto il quadretto dal sacerdote, al quale era legato da fraterna amicizia, per aver condiviso le ripetute scalate al Cervino ed alle cime del Monte Rosa, l’aveva riposto nello zaino prima della partenza e conservato fino al momento culminante della spedizione guidata da Ardito Desio.

La conquista del K2, un’impresa tutta italiana, aveva comportato notevoli sforzi e lo stesso Compagnoni, giunto in vetta alle 18 del 31 luglio 1954 insieme a Lino Lacedelli, era tornato con le dita di una mano colpite da gravissimo congelamento tanto da richiedere una parziale amputazione e la conseguente ricostruzione dei tessuti con un processo che, all’epoca, era stato annunciato come una novità nel campo della medicina.

Compagnoni, al ritorno in Italia, nelle ore successive allo sbarco all’aeroporto di Milano era passato da Maslianico proprio per salutare don Luigi e ringraziarlo per quella «Madonnina, ritenuta miracolosa, che l’aveva guidato nelle fasi più ardue dell’ascensione, nel momento in cui, esaurito l’ossigeno delle bombole, era andato avanti faticosamente guidato dall’immagine di una bianca signora che poi, conquistata la cima, era ricomparsa nelle altrettanto impegnative ore della discesa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA