Lurago, pronti a uccidere
al rondò a luci rosse

Preparato un agguato alla banda avversaria per difendere la rotatoria presidiata dalle lucciole

Erano pronti a uccidere per difendere il rondò di “loro proprietà”.

La banda di albanesi finita in manette con l’accusa di aver gestito la prostituzione tra la Bassa, l’Olgiatese e la Brianza difendeva ogni centimetro di provinciale con ogni mezzo.

Tanto che, la scorsa estate, quando tra il presunto boss dell’organizzazione sgominata dai carabinieri - un albanese sfuggito all’arresto - e un suo connazionale scoppiò un diverbio sulla proprietà di una delle”case”, ovvero le rotatorie dove venivano piazzate le prostitute, la soluzione pensata per risolvere la controversia doveva essere un agguato mortale tra Turate e Lurago Marinone.

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