Magreglio, il Ghisallo arranca
Cassa integrazione al Museo

Due dipendenti devono ricevere 10mila euro Il sindacato lancia l’allarme sulla struttura «Gestione in difficoltà per debiti arretrati»

Aperto nel 2006 grazie all’importante impegno di Fiorenzo Magni, indimenticato campione del ciclismo, il Museo del ciclismo Madonna del Ghisallo in questi anni non è mai decollato ed ora si può parlare di una situazione di chiara difficoltà. Due dei tre dipendenti della fondazione che gestisce la struttura, privata e senza scopo di lucro, vantano stipendi arretrati per una cifra vicina ai diecimila euro, ma sembra anche ci siano altre rilevanti difficoltà economiche probabilmente ereditate da impegni legati alla costruzione del museo.

«In questo momento registriamo le difficoltà nel pagare gli stipendi arretrati ai dipendenti, stiamo parlando di una cifra complessiva poco sotto i 10mila euro - spiega Marina Pedraglio di Filcams Cgil di Como - Il problema è relativo a due delle tre persone che lavorano per la fondazione, può sembrare una cifra ridotta, però se la si distribuisce su due soli stipendi acquista rilevanza».

A presto un incontro con i vertici della fondazione: «Abbiamo già fissato un incontro nelle prossime settimane – prosegue Pedraglio -. In quell’occasione noi torneremo a proporre l’utilizzo della cassa integrazione e vedremo cosa ci diranno dalla fondazione».

La direttrice del museo Carola Gentilini non vuole intervenire sull’argomento: «Non sono autorizzata a dare informazioni, siamo una fondazione privata e valuteremo». n

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