Massacrato a Inverigo
Il sindaco è indignato

Riboldi stupito dall’inerzia di chi ha assistito

«Capisco la paura, ma non si poteva non agire»

Quale sia l’esatta dinamica dell’episodio non può saperlo, il sindaco Angelo Riboldi, perché non era presente. Ma una cosa, questa sì, la sa per certo: che Inverigo è ben altro.

Non è un paese in balia della criminalità né del razzismo, e quanto accaduto sabato era è stato un fatto isolato, che sarebbe potuto accadere ovunque.

Episodio che ha scosso molti, in paese, quello che ha visto protagonista un cittadino di origine marocchina di circa 50 anni, picchiato selvaggiamente in via Degli Alpini, poco lontano dalla stazione ferroviaria del paese, da un italiano fuggito prima dell’arrivo dei carabinieri di Lurago D’Erba.

Diverse persone hanno assistito alla scena, ma nessuno è intervenuto tranne un giovane che ha presentano denuncia ai carabinieri per l’accaduto, e un anziano, che di fronte all’uomo massacrato hanno cercato di difenderlo.

Riboldi: «Non posso negare di essere rimasto scosso, anche perché Inverigo in passato non è mai stata teatro di simili episodi di violenza o di intolleranza». Ma il movente razziale, ipotizzato a causa dell’origine straniera della vittima, pare poco verosimile. «L’aspetto più brutale di quanto accaduto – continua – è il fatto che nessuno, a quanto pare, sia intervenuto nonostante in molti abbiano assistito».

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