Mezzegra, niente messa per Mussolini
Volevano celebrarla il 25 aprile

Fino al termine del mese nessun assembramento come impongono le regole della zona arancione

Per il secondo anno consecutivo, con la pandemia che stenta ad allentare la propria presa anche sul nostro territorio, nella chiesa parrocchiale di Sant’Abbondio a Mezzegra non si terrà l’annuale celebrazione in suffragio di Benito Mussolini e Claretta Petacci, promossa sin dal lontano 1984 nella domenica più vicina al 28 aprile, data dei “fatti di Giulino”, con la fucilazione del duce davanti al cancello di Villa Belmonte. Peraltro quest’anno la messa sarebbe stata celebrata domenica 25 aprile in concomitanza con la festa della Liberazione. Anche in questo 2021, l’associazione culturale “Mario Nicollini” presieduta da Primo Turchetti ha presentato - secondo copione - la richiesta alla questura cittadina, che sovrintende con la massima attenzione all’ordine pubblico per questa celebrazione, che si conclude con il “presente” davanti al cancello di Villa Belmonte, che spesso negli anni ha richiamato l’attenzione di parte della politica. Le attuali condizioni sanitarie non permettono assembramenti, con la Lombardia - va ricordato - che si trova in “zona arancione”, all’interno della quale gli spostamenti sono consentiti tra Comuni solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Ad oggi le disposizioni sono valide sino al 30 aprile. Come già accaduto lo scorso anno, l’associazione culturale “Mario Nicollini” ha comunque ipotizzato in data ancora da definire e previo nullaosta della questura una cerimonia di suffragio, qualora ovviamente le condizioni sanitarie lo permetteranno. Cerimonia che lo scorso anno si era tenuta il 26 luglio. Quest’anno, sempre tenendo come faro le restrizioni, potrebbe essere anticipata. «La messa non sarà celebrata il 25 aprile - conferma il parroco di Mezzegra, don Luca Giansante - Non ho ancora avuto comunicazioni ufficiali su altre date. Credo che quanto concordato lo scorso anno, con una benedizione sul sagrato della chiesa parrocchiale, a distanza di sicurezza, potrebbe essere ripetuto quest’anno. Ma mi rimetto alle decisioni delle autorità competenti, ricordando le parole di don Luigi Barindelli, e cioè che a Mezzegra sono morte due persone quel 28 aprile ’45. Questo è lo spirito con cui dal 1984, ogni anno è stata celebrata la messa in suffragio di Benito Mussolini e Claretta Petacci». Nel 2020 anche a Predappio - terra natale di Benito Mussolini - non si era tenuta la commemorazione per i 75 anni dei “fatti di Giulino”.

(Marco Palumbo)

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