Multa per l’auto dimenticata
Il vigile: «Era in divieto»

Polemiche a Cassina, il sindacato replica al sindaco De Cecchi

Solo una multa per sosta in divieto, nessuna sanzione per procurato allarme.

L’agente di polizia locale Daniele Azzati torna sull’episodio che da una settimana sta facendo discutere il paese. Nei giorni scorsi un uomo di 74 anni, non ritrovando la propria vettura, ha chiesto aiuto alla polizia locale convinto di aver subito un furto. Solo più tardi, ricordandosi di essere uscito di casa con l’auto della moglie, l’ha ritrovata proprio dove l’aveva lasciata.

L’agente però precisa: «Non è stata fatta nessuna denuncia, nessun procurato allarme. Soltanto il cittadino in questione aveva lasciato l’auto in divieto di sosta. Quindi ho imposto la sanzione».

Secondo la versione dello stesso agente dunque l’automobilista si sarebbe dimenticato l’ubicazione del parcheggio, allarmato da un possibile furto ha chiamato i vigili, salvo ricordarsi in seguito del luogo. Peccato l’avesse parcheggiata in divieto di sosta. Così, ritrovando la vettura insieme agli agenti, si è preso la multa. Il fatto però aveva scatenato le reazioni del paese, anche quelle del primo cittadino Paolo De Cecchi che ha chiesto un incontro per fare chiarezza. Si era pensato a un comprensibile vuoto di memoria e ad una eccessiva rigidità del vigile, addirittura al procurato allarme.

Dice ancora l’agente: «Mi meraviglio che la gente e le autorità si pronuncino prima di chiedere a me un riscontro».

Anche il sindacato Uil Fpl difende l’operato del vigile, il referente comasco Vincenzo Falanga commenta: «Resto basito da commenti fuori luogo, il nostro compito è far rispettare le regole».

Il sindaco di contro si riserva di incontrare le parti.

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