Multe scontate, scoppia il caso
«Così si riduce la sicurezza»

L’associazione familiari delle vittime della strada lancia l’allarme «Chi corre in auto o passa con il rosso mette a rischio la vita di tutti»

Sconto sulle multe, tutti contenti? Non proprio. Ernesto Restelli, presidente dell’Associazione familiari vittime della strada “Per una strada che non c’è”, dalla sede operativa di Lonate Ceppino ha sottilineato diverse perplessità in merito al provvedimento che prevede lo sconto del 30% su tutte le violazioni del Codice della strada, il cui pagamento avviene entro 5 giorni dalla contestazione o dalla notifica, con esclusione di quelle che prevedono la sanzione accessoria della sospensione della patente o la confisca del veicolo.

«È un’assurdità - spiega il presidente -: scontiamo sull’incidenza delle tasse non sulle questioni dove c’è di mezzo la vita degli altri». Restelli ritiene ammissibile lo sconto per gli automobilisti virtuosi in fallo per divieto di sosta. «Un divieto di sosta non fa male a nessuno - continua - Ma è grave uno sconto di sanzione a coloro che non rispettano i limiti di velocità, o che passano con il semaforo rosso».

Esiste anche un problema inerente i reati legati alle assicurazioni. «Ora chi circola con una vettura senza assicurazione, approfittando dello sconto del 30% e della riduzione prevista dalla legge se assicura il veicolo (nei successivi 15 giorni, oltre ai 15 oggi previsti per legge rispetto alla scadenza riportata sul certificato), pagherà appena 147,11 euro invece degli originari 210,15 di sanzione». Secodno Restelli, quello dello sconto del 30% «è un trucchetto messo in campo dal Governo per far sì che i Comuni riescano comunque a far cassa: venendo meno il recupero crediti da parte di Equitalia, ora sarebbe stato difficile per le amminsitrazioni comunali recuperare tutti gli insoluti. In questo modo, incentivano i cittadini a pagare puntualmente e si assicurano un introito, a discapito della sicurezza». Insomma, con lo sconto viene meno anche il deterrente.

Intanto, il Codacons ha deciso di diffidare il ministero degli Interni e di presentare un esposto a 104 Procure della Repubblica sul decreto del fare affinché sia immediatamente applicata la nuova legge nella parte che prevede lo sconto del 30% se la contravvenzione viene pagata entro cinque giorni. «Altrimenti, se i verbali saranno senza l’indicazione della riduzione, saranno ipotizzabili i reati di abuso ed omissioni di atti d’ufficio».

Ai cittadini, l’associazione dei consumatori fa sapere che «se nel verbale non è indicata questa possibilità, si potrà ricorrere al giudice di pace e ottenere l’annullamento della multa». Il Codacons, però, precisa: «È opportuno che anche le multe siano date nel rispetto della normativa vigente che, si presume fino a prova contraria, sia fatta e aggiornata con la finalità di ridurre il numero degli incidenti».

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