Dongo, la “guerra” è di numeri
Raggiunti al museo mille visitatori

Stretta di mano e festeggiamenti per un milanese millesimo utente pagante, ora l’obiettivo è di trentamila entro l’anno. Il sindaco Robba: «Era un luogo “muto”, ora invece parla ai nostri giovani»

L’inaugurazione del 12 aprile, con una piazza gremita di gente, poi la cerimonia del 25 aprile, con gruppi provenienti da fuori che hanno approfittato per visitarlo.

Il Museo della fine della guerra, al di là delle polemiche sorte per il cambio di denominazione rispetto all’originario Museo della Resistenza, suscita interesse e attira visitatori. Proprio alla vigilia della ricorrenza della Liberazione è stato accolto e festeggiato il millesimo utente, un milanese che si è sentito come il vincitore di un’importante lotteria. Un momento di gloria e celebrità tanto insperato quanto concreto e reale.

Ora siamo già oltre i 1.200: «Prima di Pasqua erano arrivati soprattutto i residenti nel territorio, in una percentuale del 60% - interviene il sindaco del paese, Mauro Robba - ; il giorno di Pasquetta, invece, su 195 visitatori sono stati ben 111 quelli provenienti da fuori».

Numeri, in ogni caso, molto significativi: un migliaio di persone in dodici giorni significa, rapportato a un anno, circa 30 mila visitatori, che rappresentano già un traguardo non da poco.

Il Museo della fine della guerra è aperto tutti giorni, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, con biglietto d’ingresso di 5 euro (3 il ridotto); fino al 31 maggio rimane visitabile gratuitamente dai residenti nel territorio facente capo alla Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio.

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