Nella villa con i rapinatori:
"Ho temuto di morire"

A 93 anni mezz'ora da incubo in compagnia di tre malviventi nella sua casa di Rovenna: ecco la sua testimonianza

CERNOBBIO - «Volevano sapere della cassaforte. Mi hanno spinta, mi hanno strattonata, ho temuto di morire. Alla fine gli ho indicato dov’era, poi ci hanno immobilizzati e sono fuggiti».
Alla faccia dei suoi 93 anni e della mezz’ora da incubo trascorsa nelle grinfie dei tre malviventi che le hanno svaligiato la casa, la signora Erminia Sancassani Dell’Acqua, mostra un coraggio e una determinazione straordinari. Venti ore dopo essere stata legata e rinchiusa, assieme al giardiniere e alla badante, in una cabina armadio del suo elegantissimo "ritiro" di Mezée, a Rovenna - vista mozzafiato sulla verticale del Pizzo di Cernobbio - mostra gli avambracci segnati dagli strattoni e dalle corde con cui i tre banditi l’hanno immobilizzata. Fegato da vendere: non solo ha tentato di opporre resistenza ma è stata anche la prima a slegarsi, a liberare gli altri, a chiamare il 113.
Oggi, insieme a lei, c’è il figlio, arrivato di gran carriera da Padova, dove vive con la famiglia. La nuora rassicura tutti:«Sta bene, per fortuna sta bene». La casa si trova in fondo a via per Moltrasio, su uno sterrato che arranca tra le balze alle pendici del Bisbino. Per arrivarci, questo luogo bisogna conoscerlo. Per caso non ci si capita, e senz’altro non per caso ci sono capitati i tre banditi dell’altra sera. «Sono entrati minacciando il giardiniere», dice ancora la nuora della signora Sancassani. Era fuori, nel parco, gli hanno puntato la pistola da dietro la siepe bassa che corre attorno alla proprietà e si sono fatti aprire. In casa hanno raggiunto la badante che stava stirando in un locale di servizio, l’hanno immobilizzata e sono saliti al piano di sopra portandosi dietro anche il giardiniere, picchiato, strattonato, malmenato. La padrona di casa era in camera. L’hanno minacciata, poi - con un flessibile - le hanno svuotato la cassaforte. Via tutto: ori, preziosi, per un controvalore complessivo prossimo ai 150mila euro. «Volevano soldi, volevano contante, ma non avevo più di 500 euro... E quelli ho consegnato», aggiunge la signora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA