«Noi siamo onesti». E l’assessore di Fino se ne va per protesta

Continua il terremoto dopo il caso ’ndrangheta. Laura Barresi abbandona l’urbanistica e accusa: «Ci hanno rivolto accuse ingiuste»

Continua il terremoto politico a Fino Mornasco, innescato dalle recenti inchieste sulla ’ndrangheta in provincia di Como. Dopo le dimissioni del presidente del consiglio comunale Luca Cairoli, l’amministrazione perde un altro pezzo: a fare un passo indietro è stata l’assessore all’Urbanistica Laura Barresi. L’ufficialità della sua decisione è arrivata lunedì mattina, con la consegna in Comune della lettera dove spiegava le ragioni della sua scelta.

«Le accuse rivolte all’amministrazione di Fino Mornasco sono ingiuste - argomenta Laura Barresi - Siamo sempre sbattuti in prima pagina, al centro della pressione mediatica. Mi hanno toccato molto le dimissioni di Luca Cairoli, che considero una persona onesta. Per me è diventato pesante, a livello umano, sopportare questa situazione. Ho problemi di salute a cui sto rimediando, ma ho bisogno di un percorso di serenità mia personale».

L’ormai ex presidente del consiglio comunale si era dimesso lo scorso 13 dicembre, in seguito alla pubblicazione di alcune intercettazioni contenute nei faldoni dell’inchiesta “Arcobaleno.”

E così, perso un altro pezzo, l’amministrazione di Fino Mornasco si ritrova a fare i conti con l’ennesimo scossone nel giro di poche settimane. Oltre all’assessore e al presidente del consiglio comunale, pochi giorni fa si è dimesso Riccardo Bianchi, componente della commissione quartiere di Socco, in solidarietà proprio con il cugino Luca Cairoli.

(Nella foto: il sindaco Giuseppe Napoli intervistato da Klaus Davi sul caso ’ndrangheta)

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