Pane made in Como
Nuova legge regionale

In consiglio regionale una normativa ad hoc per tutelare il prodotto fresco e distinguerlo da quelli ottenuti con impasti surgelati

Maggiori informazioni al consumatore, più attenzione alla formazione professionale e un registro ad hoc per tutelare e promuovere le specialità da forno tipiche della produzione lombarda.

Sono questi alcuni degli indirizzi contenuti nella legge 54 relativa alle “Disposizioni in materia di promozione e tutela della attività di panificazione”, approvato all’unanimità questa mattina dal Consiglio regionale e che mira, sin dalla esposizione sugli scaffali, a facilitare l’identificazione del pane fresco rispetto a quello cotto nel punto vendita.

“Il testo è stato redatto grazie al lavoro della IV Commissione e con il fondamentale contributo delle associazioni di categoria che sono intervenute nelle varie audizioni – ha spiegato in Aula il relatore del provvedimento, Donatella Martinazzoli (Lega Nord) - da oggi la Lombardia potrà tutelare e promuovere il prodotto “pane”, in particolare quello definito “fresco”, allo scopo sia di sostenere le attività produttive, sia di salvaguardare la salute del consumatore”.

Oggi sono diverse le tecniche impiegate per produrre pane: oltre al pane prodotto nel metodo tradizionale (impasto di acqua, farina, sale e lievito cotto in forno), sul mercato è possibile acquistare quotidianamente sia pane ottenuto per completamento di cottura, effettuata direttamente nel punto vendita, sia pane ottenuto per cottura di impasti congelati o surgelati che sono poi cotti nel punto vendita. Da qui la necessità di adeguare l’etichettatura del prodotto alla corretta informazione sui processi di produzione.

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