Pedinati da mesi i ladri di slot
Catturati dopo il colpo a Eupilio

I carabinieri li hanno seguiti per ore, sospettando che fossero autori di altri colpi messi a segno nella provincia di Monza e Brianza negli ultimi mesi, sempre ai danni di esercizi commerciali

Due giovani rumeni di 25 anni sono stati arrestati l’altra notte attorno alle 2.45 a Eupilio all’esterno della sala giochi “Vlt Rio Grande”.

Sala nella quale avevano appena tentato di rubare, sfondandone una vetrina e aprendosi un varco in una parete di un locale magazzino privo di dispositivi di allarme. Uno dei due è stato fermato subito, il suo complice ha tentato una fuga a piedi scavalcando la recinzione che segna il confine con l’autoconcessionaria accanto. Ha provato a saltare su una tettoia ma è caduto da un’altezza di circa cinque metri fratturandosi un femore. Ora è ricoverato all’ospedale Fatebenefratelli di Erba, piantonato dai carabinieri. La storia di questo tentativo di spaccata - che avrebbe fruttato ai due amici circa 20mila euro, tutto il contante trovato appena prima dell’arresto all’interno del locale - dice molto del grado di preparazione di chi, la notte, tenta di entrare nelle nostre case e nei nostri negozi. Sospettati di essere due componenti della cosiddetta “banda delle mazzette” (non soldi ma arnesi da scasso), cioè un gruppo attivissimo nel Monzese che nelle ultime settimane ha preso di mira decine di attività commerciali, i due sono stati pedinati per gran parte della notte da equipaggi civetta dei carabinieri di Sesto San Giovanni. Quando sono arrivati a Eupilio, i carabinieri li hanno visti estrarre attrezzatura nascosta in precedenza nei pressi della sala giochi, un sistema per evitare di essere sorpresi per strada con l’auto piena di arnesi il cui possesso sarebbe stato ben difficile da giustificare. Senza accorgersi che qualcuno li osservava da breve distanza, hanno sfondato la vetrina a colpi di mazza salvo poi introdursi nell’unico locale - il magazzino - sprovvisto di sistema di allarme. Significa che l’irruzione era stata preceduta, nei giorni scorsi, da più di un sopralluogo, senz’altro per nascondere le “armi” del mestiere ma anche, e soprattutto, per studiare i dispositivi di difesa del locale. I militari, con i colleghi del radiomobile di Como, hanno atteso che uscissero, dopodiché gli si sono parati di fronte armi in pugno. È stato un attimo: uno dei due ha tentato la fuga, sbagliando il salto, cadendo e rompendosi la gamba. Sono intervenuti ambulanze e vigili del fuoco, andati a recuperarlo. Resterà in ospedale, almeno fintanto che non sia in grado di affrontare il processo, mentre il suo complice sarà giudicato questa mattina in tribunale a Como con rito direttissimo.

A Sesto sono convinti che siano autori di altri furti simili, a segno nel Monzese.

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