Perde il lavoro e va a rapinare
In cella per il colpo in farmacia

Arrestato alle Poste di Montano, confessa l’assalto alla Bonduri

Nei guai anni fa: in banca mostrava il biglietto “questa è una rapina”

La rapina non è proprio il suo mestiere. Peraltro chi lo conosce è pronto a mettere la mano sul fuoco: non è neppure nella sua indole. Tanto è vero che Dante Posca, 42 anni, di Como, si è sempre fatto prendere e, una volta arrestato, ha subito confessato anche gli altri colpi commessi.

La confessione

«Sono io il rapinatore della farmacia Bonduri» ha detto ai carabinieri che lo avevano appena caricato in auto per trasferirlo al Bassone, dopo che alle poste di Montano Lucino - all’interno del centro commerciale Bennet - aveva tentato di farsi consegnare da una cassiera i contanti che aveva nel cassetto. Ma la dipendente delle Poste gli ha chiuso una mano nel cassetto, il coltello che il comasco aveva con sé è caduto e in un attimo si è ritrovato addosso abbastanza persone da non potersi più muovere.

Mentre i carabinieri terminavano le formalità, Posca ha pensato bene di confessare anche l’assalto della scorsa settimana alla farmacia Bonduri di via Dante, all’incrocio con via Tommaso Grossi. Era il primo pomeriggio, quando entrò, affrontò la farmacista presente affermando: «Dammi i soldi e non ti faccio niente».

La storia e la stessa dinamica delle sue imprese, in realtà, raccontano che ben difficilmente Dante Posca avrebbe alzato un dito sulle sue vittime.

L’uomo era rimasto senza lavoro a fine primavera e, da quanto si è appreso, stentava a decollare con un progetto che aveva intrapreso più di recente. E sarebbero state proprio le difficoltà economiche a spingerlo a rapinare la farmacia Bonduri prima e l’ufficio postale di Montano Lucino poi. Lunedì sarà interrogato in carcere per la convalida dell’arresto.

Non è la prima volta che Posca finisce nei guai con la giustizia.

I precedenti

Era l’estate di otto anni fa quando un rapinatore seriale aveva fatto parlare di sé per il numero di colpi messi a segno, ben sei ai danni di altrettante banche, e soprattutto per le modalità.

Il bandito si presentava dai cassieri con un foglio ci carta in mano con la scritta: «Questa è una rapina, dammi si soldi». Un po’ come il copione di “Prendi i soldi e scappa”, celeberrimo film di Woody Allen. Quando li rapinatore venne fermato dalla polizia, ci mise il tempo di essere portato in Questura a confessare anche gli altri assalti. Il suo nome: Dante Posca.

Al giudice spiegò che a spingerlo a quelle rapine era stata una serie di debiti e scadenze il cui avvicinarsi lo tormentava. Problemi economici che, otto anni dopo, sono tornati ad affollare i suoi incubi da quando a primavera aveva perso il lavoro.

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