Piscina, nessuna data per la riapertura
Ma la Fin spera: «Possibile a febbraio»

Il direttore dell’impianto si dice fiducioso in una svolta decisiva in tempi brevi. E la chiusura costa: «Abbiamo speso 100mila euro per semplici lavori di manutenzione»

«Se tutto fila per il verso giusto, a febbraio la piscina riapre. Premetto che sono un ottimista inguaribile e per questo mi capita a volte di essere smentito dalla dura realtà. Ma spero e incrocio le dita. Confido che questa volta ce la possiamo davvero fare»: Stefano Manfredi Uberti, allenatore federale di pallanuoto nonché direttore dell’impianto di Muggiò, si sbilancia in una previsione sulla ripresa dell’attività della piscina olimpionica, chiusa dallo scorso 30 giugno, quando è scaduta la convenzione con il Comune e da allora mai più riaperta anche per una serie incredibile di eventualità che nessun gestore si augura di dover mai affrontare tutte insieme.

Più che una previsione, è una sorta di crono-programma il calcolo di Manfredi. Alle prese con l’ultimo dei problemi emerso, quello della maxi perdita, l’incaricato dalla Federazione italiana nuoto di gestire l’impianto di Muggiò mette in fila tutte le cose che ancora sono da fare per vedere finalmente riattivare l’impianto.

«Abbiamo individuato la falla che ci faceva perdere 60 metri cubi di acqua al giorno in un tubo di adduzione. Adesso che stiamo svuotando l’impianto svolgeremo le verifiche anche sulla vasca di compensazione. Se non ci saranno problemi ulteriori, una volta riparata la condotta, la settimana prossima si potrà tornare a riempire la vasca e poi riscaldare l’acqua. Calcoliamo che ci vuole quasi una settimana per riempirla e un paio per portare la temperatura da 12 gradi a 27. Siamo approssimativamente alla prima settimana di febbraio. Nel frattempo la commissione provinciale spero che svolga il sopralluogo, che la prefettura dia il benestare e che si firmi finalmente la convenzione con il Comune. Lo so, sono tante incognite da incastrare, ma c’è da parte di tutti la volontà di fare presto e di non perdere altro tempo». Quando riaprirà, saranno accessibili unicamente ingresso, spogliatoi e vasca. Tribune e primo piano saranno chiusi, in attesa che vengano eseguiti i lavori di adeguamento della struttura.

Ex pallanuotista cremonese, allenatore, Manfredi conosce e comprende i disagi che società, agonisti e famiglie (un migliaio gli utenti comaschi orfani dell’olimpionica) devono sopportare per la chiusura dell’impianto. «Ce la stiamo mettendo tutta per fare in fretta, e anche durante questi mesi si chiusura, qui non siamo rimasti con le mani in mano. Abbiamo mantenuto in attività l’impianto, spendendo all’incirca 100mila euro, altrimenti ora ci saremmo trovati alle prese con guai ben peggiori».

La Federazione si avvale di diverse figure di collaboratori per far funzionare la piscina e anche nel corso di questi sette mesi si chiusura sono rimasti al lavoro otto persone, che hanno eseguito lavori di manutenzione ordinaria.

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