Pistola al minimarket:
«Ti ammazzo»

Senna: paura per una donna che lavorava nel negozio e si è vista puntare un’arma a pochi centimetri dalla testa

Il primo provvedimento dopo il blitz, è stato quello di anticipare l’orario di chiusura: dalle 19.30 alle 18.45: «Così almeno ci sono anche altri negozi aperti, circola più gente, e io ho meno paura di essere rapinata ancora».

Antonella Cappelletti lavora a “La butega del Baldin” - “Ok Sigma” di via Roma 12, a Senna Comasco. E quando ripensa a quello che le è successo martedì sera le vengono ancora i brividi: non capita tutti i giorni, per fortuna, di trovarsi un rapinatore in negozio, e di vedersi puntare addosso una pistola a pochi centimetri dalla testa.

«È successo poco dopo le 19 - racconta - io ero sola in quel momento, e mi trovavo in magazzino. Dalle telecamere di sorveglianza ho visto entrare un uomo alto circa un metro e 1.75, robusto, con una giacca nera, i pantaloni grigi, un cappellino più o meno dello stesso colore. Si era coperto la testa con il cappuccio della giacca. Dal monitor ho visto che si era piazzato davanti alla cassa. Allora, d’istinto, l’ho raggiunto. Ma lui si è girato all’improvviso, mi ha afferrata per un braccio e mi ha puntato la pistola addosso. Era vera o un giocattolo? Francamente non lo so: in quegli attimi non ho certo avuto modo di controllare».

Sono stati momenti di terrore. «Lui mi diceva: “Ti ammazzo, ti ammazzo! Apri la cassa o ti ammazzo!”. Da come parlava, di certo non era italiano. Mi era sembrato dell’Europa dell’Est, forse rumeno, ma non so. Io tremavo, ero sotto choc. Ma sono riuscita lo stesso ad aprire la cassa».

Dentro c’erano 400 euro che il rapinatore ha arraffato voracemente. Nella fretta, una trentina di euro è finita per terra, ma lui si è chinato a prenderli. «Però non gli bastavano - ricorda la Cappelletti - e mi chiedeva altri soldi. Io con la voce rotta gli dicevo che non ce ne erano più, e allora lui tornava a minacciarmi: “Ti ammazzo”!».

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