Pusiano, fuga in sella all’Harley
Forza il blocco e picchia l’agente

Motociclista senza patente sfugge alle pattuglie e causa incidenti. Arrestato, ha poi patteggiato una condanna a un anno e mezzo

Una domenica di pura follia, con fughe sulle strade della Brianza, incidenti e anche un’aggressione.

Nei guai è finito un uomo di 46 anni di Mariano Comense, che era già salito agli onori della cronaca a causa di un suo precedente giudiziario, dato che era stato accusato e condannato per una maxi truffa che aveva coinvolto una sessantina di persone.

L’altro ieri ha ripreso la sua amata Harley Davidson dopo tanti anni: l’ha pulita, sistemata, gonfiato gli pneumatici. E poi ha deciso di riaccendere il motore e fare un giro.. A causa delle precedenti condanne si trovava in regime di affidamento in prova. Questo non gli impediva di prendere la moto e fare un giro. Ma non poteva salire in sella alla sua Harley perché non aveva la patente. Ha voluto comunque rischiare ed è stata una scelta che ha pagato a caro prezzo.

Infatti, quando è passato da Civate, in provincia di Lecco, domenica pomeriggio poco dopo le 13, ha incontrato una pattuglia della polizia stradale di Lecco che gli ha intimato l’alt. Ma l’uomo, che sapeva di finire nei guai per la guida senza patente, ha scelto la strada peggiore: ha accelerato saltando il controllo.

Dopo circa sei chilometri, nel comune di Pusiano, gli agenti sono riusciti a fermarlo. Ma lì ha avuto uno scatto d’ira. Così, dopo aver spintonato un poliziotto (provocandogli ferite per 5 giorni di prognosi), è risalito in sella ed è scappato nuovamente. Arrivato a Cesana Brianza, si è trovato la strada sbarrata da una vettura della Stradale, ma lui ha speronato la pattuglia e ha proseguito la fuga. A Erba, quindi, è entrato in contatto con un’altra automobile della polizia, causandole danni alla parte anteriore.

La sua folle corsa si è conclusa a Merone, quando è andato a sbattere contro due automobili parcheggiate lungo la Strada Provinciale 41. Il pm ha comunque chiesto al custodia cautelare in carcere, mentre il giudice Gian Luca Ortore ha accolto la richiesta dell’avvocato difensore, dando una seconda “chance” al motociclista e disponendo l’obbligo di firma per due volte a settimana. Alla fine il marianese ha patteggiato una pena di un anno e sei mesi.

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