Quattro cigni avvelenati
Soccorsi dai volontari

Intervento dell’ambulanza “veterinaria”, due sono stati salvati. Mistero sulle cause, forse colpa di sostanze tossiche finite nel lago

Como

Quattro cigni avvelenati, il pronto soccorso per animali Sev Como (soccorso emergenza veterinaria) riesce a salvarne due.

Una famiglia di cigni reali, che abita le acque che lambiscono Villa Erba, vicino al galoppatoio, venerdì pomeriggio è stata soccorsa da una speciale ambulanza veterinaria tutta pensata per aiutare gli animali. In questo caso cigni, ma anche cani, gatti o tartarughe.

Ecco il racconto di Riccardo Terzo, il presidente di Sev Como. «La Polizia provinciale ci ha allertato, siamo partiti a tutto gas – racconta il soccorritore di animali – abbiamo individuato due cigni purtroppo già deceduti, erano a terra. Accanto a loro restava una piccola femmina di cigno. Era a riva, sui sassi, con il collo tutto storto. Però respirava ancora. Non solo, emetteva degli strani lamenti, come se cercasse di dirci qualcosa. Quando l’abbiamo caricata ci siamo accorti infatti che non lontano, sotto al ponte del galoppatoio, c’era un grande cigno reale, maschio, un bell’esemplare bianco. Anche il suo collo sembrava non avere più vita. Invece con l’aiuto dell’Enpa ci siamo calati sul greto ed abbiamo recuperato anche questo secondo cigno».

Per salvare i due uccelli acquatici l’ambulanza per animali è filata dritta alla clinica veterinaria Città di Cantù. Qui sono state somministrate ai cigni le terapie necessarie per scongiurare il decesso. Nel frattempo i tecnici dell’Ats hanno constatato le possibili cause della morte degli altri due cigni che abitavano a Villa Erba.

Forse un boccone avvelenato, ma potrebbe essere stata colpa anche di un eccesso di diserbante nel terreno, di qualche sostanza tossica finita nelle acque del lago.

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