Quel fotografo che usa il drone
per catturare la magìa del Lario

Al primo impatto i video di Antonio Selva evocano le vecchie comiche, dove i movimenti dei soggetti erano molto più veloci rispetto alla realtà; poi, con lo scorrere delle immagini, subentra una sorta di meraviglia che lascia inevitabilmente a bocca aperta e a chi non è un esperto di fotografia viene spontaneo chiedersi come sia possibile realizzare simili lavori. Nel nostro Paese Selva è uno dei primissimi interpreti del “timelapse”, una tecnica di fotografia alla portata di chi conosce davvero il mestiere.

Tradotta in parole povere, si tratta di una tecnica che consente di ricavare un video dall’assemblaggio di migliaia di immagini montate ad arte: in pochi minuti possono così venir condensati enormi spazi e, soprattutto, tempi dilatati.

Sul lago e tra le montagne si passa dal giorno alla notte in pochi secondi, con nuvole e banchi di nebbia che compiono incredibili evoluzioni, luci e riflessi che si trasformano in maniera repentina creando magici giochi. Tutto al naturale, semplicemente condensato con pazienza e perizia. Ma per simili capolavori non basta essere degli esperti: se i video “timelapse” lasciano sbalorditi, altrettanta sorpresa desta la mole di impegno che c’è dietro.

«Per un lavoro mi è capitato di stare con la bicicletta sulla passeggiata a lago Dongo - Gravedona dalle quattro di notte fino a quando il sole era alto, avanzando ogni volta di circa mezzo metro e scattando una foto - racconta Selva - . Un’altra volta ho montato la videocamera sul frontale dell’automobile percorrendo una strada di notte più volte per cogliere le mille sfaccettature della luna e dei suoi meravigliosi riflessi sul paesaggio».

Tempi ancora più lunghi sono poi richiesti per il montaggio dei video. Tanto lavoro e impegno, insomma, ma il risultato è a dir poco sorprendente. «Serve una macchina fotografica ad alta definizione - dice l’interessato - . Il resto è tutto “fai da te”».

Sul sito http://vimeo.com/antonioselva/videos sono visibili i lavori realizzati dal fotografo gravedonese.