Ricercatore trovato morto nella grotta: tragedia questa notte vicino all’abbazia di Piona

Sepolto dai detriti L’uomo di 56 anni residente a Mandello è stato colpito da un lastrone crollato all’improvviso

È stato recuperato soltanto quando era ormai passata la mezzanotte di mercoledì il corpo di Alessandro Guastoni, classe 1966, ricercatore all’Università di Padova, residente a Olcio (frazione di Mandello del Lario), rimasto bloccato sabato nel cuniculo di una grotta a Olgiasca di Colico, vicino all’abbazia di Piona.

A mettere in moto la macchina dei soccorsi, attorno alle 19 di mercoledì, era stata la moglie, preoccupata del mancato rientro a casa del consorte. Entrato in quella grotta probabilmente per recuperare minerali (Guastoni era conservatore di mineralogia), l’uomo sarebbe stato tradito da un evento franoso con un lastrone di pietra che, cedendo a poco più di un metro dall’ingresso del cunicolo, lo avrebbe investito, impedendogli l’uscita, fino a causarne il decesso, dichiarato solo quando i tecnici del Soccorso Alpino e dei Vigili del fuoco sono riusciti a raggiungerlo.

Le operazioni si sono rivelate particolarmente complesse e rischiose ed è stato necessario utilizzare attrezzature speciali. I tecnici della XIX delegazione lariana del Soccorso alpino hanno allertato anche i colleghi disostruttori della IX Speleologica.

Due tecnici si sono poi calati dove si trovava l’uomo, a un paio di metri dalla superficie. Le condizioni e la franosità dell’imbocco hanno imposto estrema cautela. Una volta allontanato il lastrone a sufficienza, hanno provveduto a imbragare il corpo dello sfortunato speleologo, poi assicurato alla barella e trasportato su barella portantina fino all’ambulanza per le procedure di carattere medico - legale.

Alessandro Guastoni era nato a Milano il 17 gennaio del 1966 e si era laureato in Scienze geologiche.

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