Rifiutò di guidare il bus guasto
L’autista punito vince l’appello

Il tribunale di Milano dà ancora torto ad Asf che lo sanzionò. «Doveva garantire un trasporto sicuro e quindi ha agito bene»

Aveva chiesto e ottenuto un altro mezzo sostitutivo per poter trasportare gli studenti a scuola: il bus su cui altrimenti sarebbe salito aveva una gomma lacerata.

Un comportamento per il quale l’autista era stato addirittura punito dall’azienda, con una decurtazione in busta paga di tre ore di stipendio: circa 36 euro in meno.

Ora Asf, l’azienda di trasporto pubblico, dovrà pagare invece duemila euro agli avvocati del proprio dipendente, per aver perso anche in secondo grado di giudizio la causa, intentata per pura questione di principio dall’autista.

«Che l’autista abbia tenuto una condotta negligente comportante una irregolarità nel servizio è circostanza che va sicuramente esclusa, essendo incontestato che egli sia partito con la vettura assegnatagli in sostituzione con appena sette minuti di ritardo sugli orari programmati», scrive il presidente relatore della Corte d’Appello Angiola Sbordone.

Quanto all’inosservanza all’invito ad utilizzare la vettura nonostante lo strappo del pneumatico: «L’obiettivo dell’autista era garantire un trasporto sicuro ai passeggeri, non certo sottrarsi al proprio dovere per utilità personale, obiettivo del tutto coerente con l’interesse dell’azienda».

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