Sant’Anna, a spasso
nel Grande Cerchio

Il sito archeologico accanto all’ospedale è pronto ma non aprirà almeno per un altro anno
Cinquecento metri di passeggiata nel verde e poi l’enorme corona in parte ricostruita con alberi

È un gioiellino nel verde il percorso attraverso i reperti archeologici del grande cerchio di pietra, quello che si presume possa essere stato un osservatorio astronomico risalente al VI secolo a.C..

Una passeggiata che costeggia tutta la lunghezza dell’ospedale Sant’Anna Oltre 500 metri di strada sterrata, ben curata e con panchine ed arredi già posizionati, una recinzione con rete di metallo e paletti di legno segnala il confine tra la zona interessata ai ritrovamenti archeologici, che costituivano il cerchio litico dall’aura magica, e la passeggiata nel verde.

Si tratta di un cerchio di 68 metri di diametro disegnato da due file concentriche di massi a distanza di un metro e mezzo, all’interno del quale, secondo la ricostruzione fatta dall’astrofisico Adriano Gaspani, si trovava una piattaforma semicircolare di terra battuta orientata alle sorgenti astronomiche altazimutali ed equatoriali.

Quel che è stato recuperato dalla Sovrintendenza è stato ricomposto parzialmente.

Quel che manca è la chiusura del cerchio, ovvero l’installazione della parte divulgativa in cui si spiega al pubblico a cosa servivano quei sassi disposti in modo geometrico e l’inaugurazione del sito con le autorità.

Non si potrà fare nulla di più prima della costruzione della palazzina uffici del nuovo ospedale, palazzina di quattro piani che conterrà circa 150 impiegati, per la quale si sta abbozzando in questi giorni il cantiere e che sorgerà a giorni poco lontano dal grande cerchio. Tutto posticipato almeno di un altro anno, o anche di più.

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