Saronno, caccia all’assassino

«L’ho visto e gli ho parlato»

Ma la foto non viene divulgata

Un negoziante del centro ha visto e parlato con l’assassino dopo l’omicidio. La procura mantiene il riserbo sui video

C’è almeno un commerciante del centro di Saronno che ha visto in faccia l’assassino della signora Maria Angela Granomelli. Qualcuno tra gli esercenti che hanno il negozio vicino a “Il dono di Tiffany” sabato scorso si è accorto che qualcosa non andava. Forse ha sentito dei rumori, forse ha avuto un’intuizione. Fatto sta che il commerciante, pochi minuti dopo che l’assassino aveva colpito la proprietaria della gioielleria, ha bussato alla porta de “Il dono di Tiffany”. «C’è qualche problema? Va tutto bene?» queste le parole che l’uomo avrebbe rivolto all’assassino. Di contro l’omicida gli ha risposto in maniera rassicurante. «Sì, sì. Nessun problema. Stia tranquillo».

Intanto l’inserimento delle impronte digitali all’interno della banca dati attraverso il sistema automatizzato di identificazione impronte (Afis) non ha dato i risultati sperati ed ora si lavora sull’identikit del ricercato. È proprio su questo elemento che, in città, si concentrano i maggiori malumori. Perché non vengono rese pubbliche le immagini dell’aggressione? Perché non far vedere a tutti il volto di chi ha ucciso Maria Angela Granomelli? La decisione potrebbe essere presa nei prossimi giorni.

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