Schignano, torna il carnevale
«Ripartiamo con intelligenza»

Bambini, brut e bei: ecco il calendario. L’appello del sindaco Ferruccio Rigola alla responsabilità

Il Carnevale di Schignano si farà, dopo due anni difficili in cui il filo del discorso con questa granitica tradizione del paese e del territorio si era interrotto in quel sabato 22 gennaio 2020, quando la pandemia aveva già allungato i suoi tentacoli su Codogno e sulla Lombardia.

In una lettera aperta agli schignanesi, il sindaco Ferruccio Rigola - dopo aver a lungo ponderato pensieri e parole - ha messo nero bianco il fatto che se da un lato «purtroppo non è possibile organizzare le tradizionali sfilate», dall’altro «ho deciso di prendermi la responsabilità di non dar corso ad un’ordinanza di diniego rispetto a possibili manifestazioni carnevalesche nel Comune, nella piena consapevolezza che il buonsenso prevarrà in ciascuno di noi».

Torna dunque il Carnevale dalle maschere lignee - quelle dei “bei” e dei “brut” - che tanta attenzione e curiosità ha destato nell’arco alpino (e non solo). E torna nel giorno in cui anche Svizzera Turismo ha ufficializzato il ritorno dei Carnevali, a cominciare da quello di Basilea (patrimonio dell’Unesco).

Il sindaco ha anche messo in evidenza altri due aspetti e cioè che è giunto il momento «di cominciare, gradualmente, a lasciarci alle spalle questi due anni difficilissimi e già questo può essere un segnale di speranza».

Si comincia domenica 20 febbraio con il Carnevale dei bambini per proseguire poi con gli appuntamenti clou di sabato 26 febbraio e martedì 1 marzo. Ognuno dunque si organizzerà in proprio.

Nella lettera aperta, il primo cittadino ha precisato anche che «la “Fughéta” (la componente musicale è fondamentale nelle dinamiche del Carnevale, ndr) potrà manifestarsi come le maschere» e così (il martedì) «i coscritti con il Zep».

Il rogo del “Zep” o Carlisepp chiude alla mezzanotte del martedì il Carnevale di Schignano. La parola d’ordine è dunque responsabilità. Infine, Ferruccio Rigola ha fatto riferimento anche al fatto che «non ci sarà il classico punto ristoro con panini, salamelle e vin brulè».

Poi la chiosa finale: «È giunto il momento di affrontare questa situazione con responsabilità e intelligenza».

(Marco Palumbo)

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