Scoperta un’antica bolla papale
Per Appiano indulgenza perpetua

Dal 1563 permette di ricevere il perdono a Santo Stefano e per il Corpus Domini

È stata ristabilita ieri in occasione del tradizionale Rito del Faro

Appiano città del perdono. In forza dell’indulgenza plenaria perpetua che papa Pio IV – pontefice dal 1559 al 1565 - concesse ad Appiano Gentile, due volte l’anno è data facoltà di ottenere l’accesso al perdono divino.

«Dopo 75 anni di oblio – spiega il prevosto, don Giuseppe Conti – è stata ritrovata nell’archivio parrocchiale la preziosa bolla “Universis Christi” del primo agosto 1563. Aggiornata alle disposizioni attuali dalla Penitenzieria apostolica, abbiamo di nuovo la possibilità di riceverla due volte l’anno: nelle feste di Santo Stefano, patrono di Appiano, e del Corpus Domini. Il decreto della Penitenzieria apostolica, datato 19 aprile 2013, avrà validità per sempre, senza alcuna presentazione in forma breve della Lettera apostolica. Nonostante qualunque contraria disposizione».

Ieri, nella solennità del patrono, ha ottenuto l’indulgenza chi con devozione ha visitato la chiesa prepositurale (dal pomeriggio precedente fino al tramonto della festa liturgica di Santo Stefano) dopo essersi pentito, confessato, accostato alla santa comunione e, terminato la visita, recitando il Padre nostro, il Credo e invocazioni alla Beata Vergine Maria.

Celebrazione che si è aperta con il tradizionale “Rito del faro”.

Anche quest’anno il “pallone” ha preso fuoco senza stenti e con altrettanta regolarità è bruciato, segno ben augurante nell’immaginario popolare.

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