Scuola anche on line
E classi divise in gruppi

Il ministro Azzolina dovrebbe presentare le linee guida. Previsto l’insegnamento dell’educazione civica. Autonomia e flessibilità

Dalla possibile divisione delle classi in più gruppi agli ingressi scaglionati per i bambini delle scuole dell’infanzia, alla definitiva introduzione dell’insegnamento dell’educazione civica. Sono attese le linee guida promesse dalla ministra Azzolina per far ripartire in presenza, ma soprattutto in sicurezza, la scuola. Le linee guida dovranno poi essere condivise con le Regioni ai tavoli formati da uffici scolastici, enti locali e sindacati. Saranno loro, insieme a presidi e uffici scolastici territoriali, i veri protagonisti nell’organizzazione del nuovo anno scolastico. Sempre per oggi è attesa la decisione, prima in Conferenza delle Regioni e poi in Stato-Regioni, in merito alla data di inizio della scuola.

Il ritorno in classe

Data che, molto probabilmente, sarà il 14 settembre. Scuole dunque chiamate in prima persona a ripensare l’organizzazione della didattica, infatti nella bozza del documento una delle parole chiave è il rispetto dell’autonomia e della flessibilità dei modelli organizzativi. Per questo la bozza elenca una serie di possibili scenari tra cui tocca ai presidi scegliere: classi divise in gruppi più piccoli, lezioni al sabato, rientri pomeridiani, interclasse per affinità di materia e (solo alle superiori), mix di lezioni in presenza e didattica a distanza. Sempre nella bozza non ci sono indicazioni precise sull’uso della mascherina, di distanziamento, di visiere o altro dispositivo utile alla protezione, ma c’è solo un rinvio esplicito al rispetto obbligatorio delle disposizioni del comitato tecnico scientifico (il Cts) istituito presso il ministero della salute.

Le ultime, quelle ormai famose del 28 maggio indicano il metro di distanza tra una persona e l’altra e l’uso obbligatorio delle mascherine dai 6 anni in su. Su questo punto potrebbero arrivare dei possibili alleggerimenti sia sulle misure di distanziamento sia addirittura sull’uso della mascherina. A questo proposito le regioni avevano chiesto di tenere l’obbligo delle mascherine soltanto negli spazi comuni e non al banco.

Per le scuole dell’infanzia invece è previsto esplicitamente che i bambini non portino la mascherina e che gli educatori usino protezioni che non li rendano irriconoscibili, dunque le visiere trasparenti ed eventualmente i guanti. Gli ingressi nelle materne potranno essere scaglionati tra le 7,30 e le 9. I bambini resteranno sempre con lo stesso gruppo, non potranno portare giocattoli da casa e dovranno anche mangiare nei locali a loro adibiti, se la mensa non avesse i requisiti. Nel testo, di cui si attende per oggi la presentazione definitiva, pur prevedendo dimezzamenti di classi e quindi una maggior necessità di professori, non si parla, almeno in modo esplicito, di aumento del personale docente, ma solo di un miliardo di euro da destinare al personale, sembra però soprattutto bidelli.

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