Sesso per non multare
Il Comune licenzia i due vigili

In servizio a Veniano erano stati accusati da una automobilista

Il sindaco Rimoldi: «Un atto dovuto verso la cittadinanza»

Licenziati i due vigili urbani accusati di aver chiesto sesso ad un’automobilista per chiudere un occhio su una multa.

Si è concluso con il licenziamento dei due agenti di polizia locale Maurizio Caldarelli ed Emilio Rimoldi il procedimento disciplinare avviato nei loro confronti dagli uffici competenti del Comune.

I due agenti, erano stati sospesi dal servizio dallo scorso aprile, dopo l’avvio del procedimento penale a loro carico per la denuncia presentata dall’automobilista. Una sospensione dal servizio, prorogata nei mesi seguenti, in conseguenza della richiesta della Procura della Repubblica di rinvio a giudizio per entrambi.

«L’estrazione delle copie degli atti contenuti nella richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero, titolare dell’indagine, ha consentito l’instaurarsi dei procedimenti disciplinari- spiega l’avvocato Giuseppe Gallo, legale del Comune- Le contestazioni nei loro confronti hanno riguardato le ipotesi penalmente rilevanti già individuate dall’organo inquirente nonché i comportamenti valutabili nell’ambito del rapporto di lavoro che hanno avuto rilievo nella scelta della risoluzione del rapporto di lavoro per giusta causa».

Sulla decisione del Comune di far cessare il rapporto di lavoro dei due dipendenti con l’ente locale ha pesato anche la valutazione delle normative che portano la firma di due ex ministri, Brunetta e Severino.

«Oltre alla normativa contrattuale gli uffici hanno esaminato le norme “Brunetta” che impongono la scissione del procedimento disciplinare da quello penale allorché i fatti alla base siano sufficientemente chiari» sottolinea in merito alla vicenda il legale del Comune.

.

Breve il commento del sindaco Elio Rimoldi:«Il licenziamento è un atto dovuto nel rispetto della cittadinanza e di me stesso. Non mi aspettavo dai due vigili un comportamento che ha tradito la fiducia che io avevo riposto in loro». n

© RIPRODUZIONE RISERVATA