Sindaco derubato due volte
«La prima stavo dormendo»

«Mi posso ritenere quasi fortunato, altri miei concittadini sono stati derubati anche cinque volte. Nel corso del mio mandato ho chiesto più attenzione da parte delle forze dell’ordine»

Nel giro di pochi mesi, nel corso di quest’anno, l’abitazione del sindaco è stata svaligiata dai ladri.

Alcuni giorni fa Paolo De Cecchi era fuori di casa, ecco il suo racconto: «Devono essere entrati in casa intorno alle 18.30, dal giardino, sia nella mia abitazione che in quella adiacente di mio fratello. La scorsa volta invece era notte, nemmeno mi sono accorto perché dormivo. Mi sono svegliato verso la mattina per il freddo: avevano lasciato tutto aperto».

In paese, quindi, nemmeno il sindaco è immune dal problema sicurezza, come spiega lui stesso: «Mi posso ritenere quasi fortunato, altri miei concittadini sono stati derubati anche cinque volte. Nel corso del mio mandato ho chiesto più attenzione da parte delle forze dell’ordine, carabinieri e polizia effettivamente girano per il paese e controllano. Ma questi ladri sembrano essere troppo scaltri».

De Cecchi abita vicino al centro sportivo, una zona residenziale, tranquilla come tranquilla è Cassina Rizzardi, il suo giardino non è per nulla in vista.

La dinamica dell’ultimo furto è più che un classico: intorno al tramonto prima che il proprietario rincasi i ladri sono penetrati dal giardino e hanno forzato l’infisso di una porta finestra. Una volta all’interno hanno fatto un vero inventario nelle case di sindaco e fratello: aperti tutti i cassetti e gli armadi. Non contenti hanno aperto anche l’automobile. Il vicinato ha visto qualche persona trafficare in casa del sindaco, ma non ha sospettato in pieno giorno si trattasse di ladri.

La volta precedente invece, con il sindaco a letto, i malviventi hanno usato più cura e silenzio, senza mettere a soqquadro la casa e senza lasciare alcun segno di effrazione.

De Cecchi commenta ancora: «Non è tanto per quel che hanno rubato, il bottino non è insormontabile. Ma è il fastidio che questi episodi lasciano sulla pelle».

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