Sorpresa, metà paese è povero
L’Irpef aumenta solo per gli altri

Cernobbio, più di 2mila contribuenti su 5mila guadagnano meno di 15 mila euro
Per loro esenzione o conferma dell’aliquota, per tutti gli altri rincari fino al 167%

Stangata Irpef sui redditi più alti, con effetto retroattivo dall’inizio 2013.

Una novità che colpirà soprattutto chi guadagna più di 55mila euro all’anno e in modo particolare chi ne guadagna più di 75 mila. Una minoranza, in realtà, perchè secondo i dati letti in Consiglio dall’assessore nella ricca Cernobbio ben 2100 contribuenti su circa 5mila guadagnano pochissimo, meno di 15mila euro l’anno, e di questi ben 1500 sono sotto la soglia dei diecimila e saranno esentati dall’addizionale Irpef.

Per gli altri, se si farà in tempo, saranno decurtate le tredicesime o gli stipendi d’inizio 2014. Altrimenti dovranno assolvere ai doveri verso il Comune al momento della presentazione del modello 730 o dell’Unico. Così ha deciso l’altra sera il consiglio comunale con otto voti a favore della maggioranza e il no secco di Filippo Santoro. Più comprensivi Matteo Monti e Aldo Ferraris che seppur criticando l’imposta, definita odiosa, si sono astenuti.

I criteri adottati dalla nuova amministrazione nell’applicazione dell’addizionale sono diversi dal passato, con una rimodulazione delle aliquote illustrata in aula dal vicesindaco e assessore al bilancio Monica Ferrario.

Fino allo scorso anno la maggioranza in capo a Simona Saladini, della quale facevano parte sia Monti che Ferraris, aveva stabilito una percentuale unica dello 0,30 per mille che andava a colpire tutti i redditi, mentre quella in carica ha deciso di esentare le fasce al di sotto della soglia di povertà, di mantenere inalterati i valori per il maggior numero di contribuenti a reddito limitato e di intervenire con valori in aumento sulle fasce medio-alte, discorso esteso anche alla Tares.

«Le condizioni finanziarie in cui versa il Comune hanno reso inevitabili i provvedimenti - ha riferito in aula Monica Ferrario - ma l’aumento delle entrate, nel caso dell’addizionale Irpef quantificato in 300 mila euro in più, è stato perseguito applicando quella logica di equità sociale, sempre affermata quale tratto di caratterizzazione del nostro mandato amministrativo, ovvero chi più ha più dà. Per quanto concerne l’applicazione della Tares, ad esempio, un’abitazione di 100 metri quadrati con tre componenti pagherà 130 euro contro 134, lo stesso nucleo familiare con un’abitazione di 200 metri quadrati pagherà 181 euro contro 158.

«Il regolamento ha voluto contenere l’impatto economico in particolare sulle famiglie di quattro componenti limitando l’incremento a 35 euro per un’abitazione di 100 metri, la fascia maggiormente da tutelare insieme alle famiglie numerose. L’addizionale Irpef è stata rimodulata in modo che 1.500 cittadini con reddito lordo personale sotto i 10 mila euro all’anno risultano esentati; 600 persone circa con reddito compreso tra 10 e 15mila euro non avranno alcun aggravio aggiuntivo pagando sempre lo 0,30 per mille; 1.700 abitanti con reddito compreso tra 15mila e 28mila euro subiranno un aggravio minimo dello 0,05 per mille.

«Da 28mila a 55mila euro, 700 persone - ha concluso l’assessore - si applicherà l’aliquota dello 0,40 per mille, mentre da 55mila a 75mila euro, per 150 persone, si passerà al raddoppio ossia allo 0,60 per mille. La maggiorazione colpirà principalmente i redditi personali superiori a 75mila euro con lo 0,80 per mille, circa 200 abitanti».

Alle pungenti critiche di Filippo Santoro, Monica Ferrario ha risposto con una battuta polemica.«Sono sicura - ha detto - che con questi aumenti ben concertati, nessuno morirà di fame».

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