Spaccio e divise da finanziere
Resta in carcere l’arrestato

Il trentaquattrenne di Viggiù era stato fermato mercoledì

Resterà in carcere il trentaquattrenne di Viggiù arrestato mercoledì nella sua casa del paese frontaliero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

La convalida dell’arresto è stata disposta dalla gip Rossella Ferrazzi, dopo aver concluso l’interrogatorio di garanzia nel carcere dei Miogni. L’uomo è stato tradotto nella casa circondariale varesina perché gli agenti della Squadra Mobile di Varese lo hanno trovato in possesso di dieci grammi di cocaina, destinati allo spaccio.

Il giovane, però, è stato anche denunciato per il possesso di segni distintivi delle forze di polizia: durante la perquisizione, infatti, gli agenti hanno trovato in casa del trentaquattrenne due divise della Guardia di Finanza, un lampeggiante, una paletta, delle mostrine da ufficiale delle fiamme gialle e perfino un cinturone del tipo di quelli utilizzati dai finanzieri per tenere a portata di mano l’arma di servizio.

Materiale originale, perfetto per confondersi tra i militari che presidiano i confini, presenti in gran numero a Viggiù: per il lampeggiante e le mostrine i poliziotti hanno trovato perfino lo scontrino fiscale del negozio specializzato in forniture militari dove il giovane li ha acquistati. Le indagini per lo spaccio di droga e per il possesso delle divise e dell’altro materiale normalmente in uso alle fiamme gialle ora proseguono su uno stesso filone: oltre al traffico di stupefacenti, gli inquirenti, coordinati dal pm Massimo Politi, vogliono capire a quale scopo potessero servire i segni distintivi delle forze di polizia.

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