Spinello libero, il provveditore deferito a Roma

Il direttore regionale lo richiama. Accuse da Giovanardi
Scaglione: pronto al confronto, ma non rimangio niente

«Ho ricevuto una lettera dal regionale con cui mi si prega di prendere le distanze da quello che ho detto. Ma non le prendo». È lo stesso dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Benedetto Scaglione, a riferire del richiamo che gli è giunto da Milano, dopo le sue dichiarazioni dei giorni scorsi a favore della legalizzazione delle droghe leggere.
Secondo Anna Maria Dominici, direttore regionale del ministero della Pubblica istruzione, Scaglione «non può permettersi» di esternare in questo modo «nell’esercizio delle sue funzioni». E annuncia che segnalerà il caso a Roma. Ma di fatto nella capitale la polemica è già arrivata, tant’è che ieri ha risposto al provveditore comasco il sottosegretario alle Dipendenze Carlo Giovanardi. «Ci aspettiamo - ha detto - che gli educatori invece di "rese incondizionate" di fronte agli spacciatori e al problema della diffusione e del consumo giovanile, puntino sul rendere sempre più consapevoli i ragazzi dei danni provocati dalla droga».
A parere di Giovanardi, quelle di Scaglione sono «frasi e proposte totalmente da condannare e rigettare, soprattutto in considerazione del ruolo istituzionale rivestito dal funzionario dello Stato in ambito educativo». Piuttosto, il sottosegretario invita tutti a dire chiaramente ai giovani di «non usare alcun tipo di droghe o abusare di alcol», e gli «appartenenti ad amministrazioni pubbliche, a vigilare e controllare ciò che succede all’interno degli ambienti affidati alla nostra responsabilità, specialmente se frequentati da giovani, che per la loro naturale condizione, sono più vulnerabile e quindi da proteggere».

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