Statale dei Giovi, tombini pericolosi
«Così noi ciclisti rischiamo la vita»

A Portichetto alcuni lastroni di metallo sporgono troppo dall’asfalto. «Gli automobilisti non capiscono che spesso non possiamo viaggiare a bordo strada»

«Si dice sempre che i ciclisti intralciano il traffico, ma la colpa è delle buche e dei tombini per le strade». Leonardo Capitani è un appassionato dei pedali e in sella da Vertemate con Minoprio gironzola per il lago e per tutta la provincia di Como. Conosce bene le strade e le buche, i pericoli da schivare e i clacson degli automobilisti che al volante se la prendono sempre con gli sportivi sul sellino.

Uno dei punti più pericolosi, perché imprevedibile, a suo dire, è lungo l’ex statale dei Giovi all’altezza di Portichetto, un’ arteria che dovrebbe essere ampia e bene asfaltata. Invece vicino alla vecchia Frangi auto, verso la nuova bretella, si rischia di cadere a terra.

«Venendo da Cermenate – spiega l’esperto ciclista – raggiungo il lago passando dalla cintura di Como. Tra Fino Mornasco e Luisago ci sono delle piastre sporgenti molto pericolose, sono dei tombini per dei sotto servizi. Si rischia sempre la pelle in bici, forse in auto il saltello non è così clamoroso, ma per un ciclista è davvero pericolosissimo. Si tratta di due o tre tombinature in quel breve tratto di statale, è così da tempo, direi da mesi: finiti i lavori le piastre sono rimaste lì e nessuno le ha rimesse a livello».

«Di recente ho segnalato una voragine sulla Napoleona, per fortuna contattata l’amministrazione hanno rimediato. Ma questa volta, per i tombini di Portichetto, non so chi chiamare, sono davvero un pericolo, fate qualcosa».

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