Strage di Erba, udienza a porte chiuse
Protesta la difesa: volevano le tv in aula

L’Assise respinge una richiesta inviata dalle trasmissioni “Quarto grado” e “Le iene” - Gli avvocati annunciano il ricorso in Cassazione. Si rivede Olindo: «Mi ricordavo questo posto»

COMO

Nulla di fatto oggi in tribunale, dove la corte d’Assise si è riunita per discutere di una istanza proposta dalla difesa dei coniugi Rosa Bazzi e Olindo Romano, che questo stesso tribunale, il 26 novembre del 2008, condannò all’ergastolo per la strage di Erba.

Dodici anni più tardi, il ritorno in aula - con il solito corollario di televisioni e microfoni - è conseguenza di una richiesta avanzata dagli avvocati dei due coniugi, i legali milanesi Fabio Schembri e Nico D’Ascola e la collega Luisa Bordeaux, del foro di Lecco. Il collegio difensivo vorrebbe poter entrare in possesso di due prove ritenute determinanti ai fini di una eventuale riapertura del processo, che è poi il vero obiettivo cui gli avvocati ambiscono, convinti come sono dell’innocenza dei loro assistiti.

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