Stranieri tra i banchi,
raddoppiati in 5 anni

Da lunedì rientro in classe per oltre 78mila studenti comaschi
Sono 5.973 i figli di immigrati, ma quasi la metà è nata in Italia

Non è più soltanto una questione di integrazione. Oramai dagli alunni stranieri dipende, almeno in parte, il destino delle scuole comasche. Il primo dato che salta all’occhio, scorrendo le statistiche del nuovo anno scolastico, è quello degli alunni «con cittadinanza non italiana»: sono 5.637 negli istituti statali (852 alle materne, 2.577 alle elementari, 1.292 alle medie e 916 alle superiori). Una cifra che assume significato, soprattutto se confrontata con i dati storici dell’ultimo quinquennio online da ieri sul sito dell’Ufficio scolastico provinciale: nel 2004/2005 gli stranieri sui banchi erano 3.193. Vuol dire che sono quasi raddoppiati: per la precisione la crescita è stata del 76,54%. Contando una media di 20 alunni per classe, significa che con i "nuovi arrivati" dell’ultimo lustro si riempiono 122 aule (erano 159 nel 2004, sono 281 oggi). Abbastanza per determinare la sorte di scuole storiche: due anni fa balzò agli onori delle cronache il caso del Setificio, campione di buone pratiche per l’accoglienza degli alunni extracomunitari, dove gli stranieri erano poco meno del 10% nei corsi diurni e poco più del 50% a quello serale. Contemporaneamente hanno tenuto banco le polemiche sulla media «Parini» e sulle elementari di via Perti: se da una parte è vero che molti alunni italiani sono scappati in altre scuole, ma più per problemi di strutture che di integrazione, dall’altra va riconosciuto che finora si è scongiurata la chiusura di questi due plessi per “merito” degli stranieri medesimi, che rappresentano rispettivamente il 25% e il 47% degli iscritti. E il fenomeno è arrivato a interessare anche gli istituti paritari, dove gli alunni non italiani sono circa 600. Da riempirci un paio di scuole.

© RIPRODUZIONE RISERVATA