Tac donata all’ospedale
«I canturini sono solidali e concreti»

Il presidente della Fondazione Comasca entusiasta della mobilitazione per il Sant’Antonio: «In provincia una persona su quattro fa volontariato: si tratta di una risorsa davvero unica e straordinaria»

Hanno fama di persone pratiche, i comaschi, e forse ancora di più i canturini. Ma uno su quattro, in provincia, si rimbocca le maniche per fare volontariato, senza far chiasso ma producendo risultati.

Operosità che necessita di un aiuto per tramutarsi in progetti concreti, ed è a questo scopo che nel 1999 fa è nata la Fondazione Provinciale della Comunità Comasca onlus, con l’intento di aiutare le persone a donare e a partecipare al bene comune.

In 11 anni ha finanziato 1.291 progetti, distribuendo alle associazioni no profit quasi 15 milioni di euro. Dire quel che si fa e fare quel che si dice è uno dei motti della Cassa Rurale di Cantù, non stupisce quindi che l’affinità nell’agire e negli scopi abbia portato questi due soggetti a collaborare per dotare l’ospedale di Cantù di una nuova Tac.

Sono bastati 40 giorni per raccogliere oltre 75mila euro, che ora la Cassa Rurale triplicherà fino a raggiungere la cifra necessaria, 230mila euro. Anzi, per la precisione, dall’11 maggio a giovedì sono pervenuti 699 bonifici per un importo complessivo di 78.263 euro.

«Quando la Cassa Rurale ha condiviso con noi la necessità di dotare l’ospedale di questa apparecchiatura – sottolinea il presidente Giacomo Castiglioni - non potevamo sottrarci a questo dovere. Con loro c’è una lunga collaborazione che dura ormai da tempo in molti settori, e si lavora per innestare un processo virtuoso».

«La capacità di altruismo del nostro territorio ha del miracoloso – continua – una persona su quattro, nel Comasco, fa volontario. È un fatto straordinario, non dovunque è così. Si dice che i comaschi siano chiusi, ma quando c’è un progetto concreto e importante da sostenere la gente lo capisce subito».

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