Tangenziale: gallerie e ponti
Guarda com’è la nuova strada

Al volante sulla tangenziale di Como In totale 8 chilometri, inclusa la viabilità ordinaria Guarda il filmato del percorso

Gallerie, viadotti, ponti, trincee. In appena 2,4 chilometri si concentra praticamente tutto quello che un ingegnere può trovarsi a dover progettare per un’autostrada molto più lunga.

Sabato, subito dopo l’apertura, abbiamo percorso il tratto a quattro corsie, ma anche gli altri 6 chilometri di viabilità di collegamento, equiparati a quella ordinaria.

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Arrivando da via Oltrecolle e scendendo sulla rampa centrale del viadotto dei Lavatoi, si imbocca la nuova strada, che passa sotto la Canturina e porta fino alla rotatoria tra via Del Lavoro e via Tentorio.

Da via Tentorio alla tangenziale

Da lì si procede in direzione della Motorizzazione - su entrambi i lati si nota la famosa giungla di cartelli per la pista ciclabile e il percorso pedonale, finita anche su Striscia la Notizia - e si arriva a una nuova rotatoria. Più piccola e in leggera salita. Si può solo proseguire dritto (le altre due strade sono senza uscita) e si arriva a una nuova rotonda, questa volta decisamente più grande.

Lì compare un pannello a messaggio variabile con la scritta «A59 tangenziale di Como». Ancora qualche decina di metri e, svoltando verso destra, ci si immette sulla tangenziale vera e propria, a quattro corsie (due per senso di marcia). Se si prosegue dritto, invece, si arriva alla piana dell’Acquanera. Di fatto in piena campagna visto che da lì partono solo stradine: non è raro incontrare cavalli e c’è pure un ponticello.

Ma il nostro viaggio prosegue proprio sulla tangenziale. Si imbocca quasi subito una prima galleria, lunga 600 metri. E dopo un breve tratto in trincea si entra nella seconda galleria, lunga 330 metri. Per dare un’idea di dove ci si trova, diciamo che si sta passando esattamente sotto la Statale dei Giovi.

Al termine della galleria c’è l’ultimo tratto, di circa un chilometro, che porta fino a Grandate. Ci sono le rampe di accesso all’autostrada A9, sia in direzione Milano, sia in direzione Svizzera, ma non si possono imboccare. Al momento (e sarà così quasi certamente fino al prossimo autunno) i cartelli con le indicazioni portano una grande croce rossa che indica il divieto di accesso.

Si può, però, proseguire sulla nuova viabilità ordinaria, che passa esattamente sopra l’autostrada (con un ponte apposito) e conduce fino a Villa Guardia dove, volendo, si può uscire. Ci si ritrova in via Firenze, a pochi metri dalla centrale del 118 con l’elisoccorso e dalla Grande Stufa.

Verso Olgiate e Varese

Proseguendo, invece, si arriva fino al confine con Lurate Caccivio. C’è, infatti, un collegamento diretto sulla strada provinciale 24 che porta ad Appiano. Da lì è ovviamente molto più comodo spostarsi in direzione Bassa Comasca oppure verso Olgiate e Varese.

Dalla parte opposta, c’è anche un’altra opera connessa, che va verso il Comune di Casnate con Bernate e: poco meno di un chilometro che collega alla nuova rotatoria tra via Garibaldi e via Adamello.

La tangenziale, però, avrebbe dovuto essere decisamente più lunga e arrivare fino ad Albese con Cassano per un totale, solo di autostrada, di 11 chilometri. Il raccordo, cioè il cosiddetto secondo lotto, avrebbe dovuto innestarsi proprio nella piana dell’Acquanera. E, da lì, con molti tratti in galleria bypassare la zona del lago di Montorfano arrivando come detto ad Albese. In questo modo avrebbe tolto auto e mezzi pesanti dal trafficatissimo tratto Tavernerio-Lipomo. Ma per ora, resta un sogno.

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