Tares dura con i poveri
I ricchi risparmieranno

Arriva la Tares con i suoi aumenti e le sue stranezze: il consiglio comunale ha approvato lunedì sera le tariffe della nuova tassa sui rifiuti con i soli voti della maggioranza.

La minoranza ha infatti disertato la seduta dopo le polemiche della scorsa settimana sulla variante per il campo da calcio dell’oratorio e sulla nuova convenzione per il segretario comunale.

La nuova tassa che sostituisce la vecchia Tarsu comporta un aumento di costi per le abitazioni piccole e paradossalmente una diminuzione per le abitazioni grandi come le ville; le tariffe infatti tengono conto di due fattori: i metri quadrati delle abitazioni e il numero dei componenti del nucleo familiare.

Un mix di doppi parametri che attraverso i coefficienti che la legge prevede porta a questa stranezza nella distribuzione dei costi.

Per capire meglio nel dettaglio, un famiglia di quattro persone (ad esempio padre, madre e due figli) su un’abitazione di 50 metri quadrati pagherà il 131 per cento in più, passando dai 96 euro della Tarsu ai 222 della Tares; mentre sempre lo stesso tipo di famiglia che si trova ad abitare in una villa di 200 metri quadrati avrà un risparmio del 19 per cento circa, passando dai 385 euro della Tarsu ai 310 della Tares.

Nell’ipotesi intermedia (100 metri quadrati e 4 abitanti) l’aumento si riduce al 30 per cento (dai 192 euro Tarsu ai 251 Tares). Tutte le abitazioni di 50 metri quadrati avranno la Tares in aumento, in base al numero degli abitanti, dal 15 per cento in più (un solo componente) al 238 per cento (sei componenti), mentre sulle abitazioni grandi la Tares è in diminuzione».

Anche sugli esercizi commerciali e le attività, pur avendo applicato i coefficienti più bassi, la tassa è in aumento: per i bar da 1900 euro a 2700 euro; mentre per ristoranti e pizzerie da 1550 circa a 2900 euro.

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