Tentato furto in oratorio
Ecco le immagini dei ladri

L’episodio al centro giovanile di via San Giuseppe a Vighizzolo

Tre persone mascherate messe in fuga dal sistema d’allarme

Quello che colpisce è la sfacciataggine dei tre balordi. La sfacciataggine, e il fatto che sapessero esattamente dove mettere mano per penetrare nell’edificio. Come se loro, quell’oratorio, lo conoscessero come le proprie tasche.

Il centro giovanile San Giuseppe, che si affaccia sull’omonima via di Vighizzolo, è stato visitato da tre aspiranti ladri.

«Io non li chiamerei nemmeno così - minimizza don Cristiano Castelli, il sacerdote responsabile della pastorale dei ragazzi - in fondo, non sono nemmeno riusciti a portare via qualcosa».

Il tentato colpo ai danni dell’oratorio risale alle primissime ore di domenica 17 novembre. Ora però sono state rese disponibili le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno immortalato la poco gloriosa impresa dei tre rubagalline.

Alle 4.31 la videosorveglianza inizia a riprendere movimenti sospetti nel cortile dell’oratorio.

Il terzetto arriva dall’area occupata dalla tensostruttura che ospita il campo di pallacanetro. Hanno i visi nascosti da cappucci e passamontagna. Quasi certamente sono penetrati scavalcando una delle recinzioni laterali, dove i rischi di essere visti sono minimi. Si avvicinano all’ingresso del bar dell’oratorio: è quello il loro obiettivo. Poi si separano. Uno di loro si dirige verso un angolo dello stabile dove evidentemente sa di poter trovare ciò che gli serve: un banale pezzo di cartone ricavato da uno scatolone.

Con quello in mano, si avvicina alla telecamera puntata sull’accesso al bar e la sposta, facendo sì che l’obiettivo si rivolga verso l’alto.

L’occhio elettronico esterno è fuori uso, ma la ricostruzione delle mosse del trio è resa semplice dalla grande quantità di tracce lasciate sul posto.

Uno dei figuri trova un bastone. E lo usa per forzare una finestra del bagno: le tapparelle azionate da un motorino elettrico oppongono ben poca resistenza.

I tre entrano dalla finestra (il davanzale il mattino dopo presentava le orme delle loro scarpe infangate) e si ritrovano nel bagno dei disabili. Aprono la porta e proseguono nel piccolo corridoio davanti ai servizi igienici. A separarli dal bar c’è un’altra porta chiusa a chiave. Ma la serratura è di quelle di sicurezza: di quelle, cioè, che permettono a chi sta dall’altra parte di aprire. Quindi anche questa fragile barriera viene a cadere.

I ladruncoli entrano e si dirigono subito verso la cassa. Purtroppo per loro, scatta l’allarme. E i tre cuor di leone, mostrando una tempra di paglia, scappano a gambe levate senza riuscire a mettersi in tasca nemmeno una moneta.

Il mattino, attorno alle 8.30, tocca a Francesco Ferzacca, il volontario che gestisce il bar, fare la conta dei danni.

Non è la prima volta che l’oratorio di Vighizzolo subisce simili incursioni. Era già successo il 4 luglio 2010, e all’epoca i predoni erano riusciti a portare via qualche centinaia di euro. E un identico copione era stato messo in scena anche nel giugno 2009.

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