Terrorismo a Nizza
Decapitati in chiesa
L’assassino sbarcato a Lampedusa

Tre vittime e diversi feriti. Preso l’attentatore: parla solo in arabo.

Attacco all’arma bianca nei pressi della chiesa di Notre-Dame, a Nizza nella mattinata di giovedì 29 ottobre: secondo un primo bilancio ci sarebbero almeno tre i morti e diversi feriti.

Stando alla prima ricostruzione, le vittime sarebbero due donne e un uomo. Le due persone morte all’interno della Cattedrale sono state decapitate o sgozzate mentre una terza vittima, una donna, si è rifugiata in un bar vicino alla chiesa ma è morta poco dopo per le ferite riportate.

C’è già conferma del fermo dell’autore dell’attacco. «Tutto lascia supporre un attentato terroristico in seno alla basilica di Notre-Dame», dice il sindaco Christian Estrosi. Le autorità francesi lanciano un forte appello ad evitare la zona dell’attacco nei pressi della Basilica di Notre-Dame, a Nizza. «Evitate il settore e seguite le indicazioni», ha scritto il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin.

L’assalitore di Nizza si chiamerebbe “Brahim” e ha parlato in arabo alla polizia che lo ha neutralizzato. In ospedale ha detto di aver agito da solo. Lo riferiscono vari media francesi tra cui Le Parisien e Le Monde.

Il killer che ha colpito nella chiesa è sbarcato a Lampedusa assieme ad altri migranti. La conferma delle modalità con cui il tunisino è entrato in Europa arriva da fonti degli apparati di sicurezza secondo le quali nell’isola c’è stata la prima registrazione dell’uomo. Sono in corso tutti gli accertamenti per ricostruire i vari spostamenti del tunisino, in stretto contatto con le autorità francesi.

Ahmed Al Tayyib, il Grande Imam di Al-Azhar, il più influente centro teologico e universitario dell’islam sunnita, ha condannato l’attacco alla cattedrale di Notre Dame a Nizza ribadendo che «le religioni sono innocenti», e quindi non hanno colpe, «per questi atti criminali». Lo riferisce, citando una dichiarazione del capo dell’istituzione basata al Cairo, il sito del quotidiano egiziano Al Ahram.

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