Truffa sui rimborsi delle protesi
Anche Villa Aprica sotto inchiesta

ILa Procura di Milano sequestra 34,7 milioni al Gruppo San Donato

Como

La Procura di Milano ha emesso un provvedimento urgente di sequestro a carico degli ospedali del Gruppo San Donato, nell’ambito di un’inchiesta su una presunta truffa ai danni delle casse della Regione Lombardia. Tra gli ospedali del gruppo raggiunti dalla misura della magistratura anche il Villa Aprica. Ammonta a poco meno di 760mila euro la cifra per il quale il pubblico ministero Paolo Storari ha disposto li sequestro preventivo a carico della struttura comasca. Complessivamente la misura a carico dell’intero gruppo sfiora i 35 milioni di euro.

L’inchiesta

La vicenda riguarda una presunta truffa, ai danni della Regione Lombardia, sui rimborsi delle protesi mediche. Stando alla ricostruzione compiuta dalle fiamme gialle milanesi e dalla Procura, Massimo Stefanato, responsabile dell’ufficio acquisti del Gruppo San Donato, avrebbe sostanzialmente sovrastimato le cifre spese per l’acquisto delle protesi, così da ottenere dalla Regione un rimborso superiore alla spesa effettivamente sostenuta.

Per dirla con il provvedimento della Procura, Stefanato avrebbe provveduto all’acquisto «da vari fornitori» di «endoprotesi a prezzi di mercato», si sarebbe fatto «rimborsare da Regione Lombardia il costo sostenuto per l’acquisto delle endoprotesi» salvo però omettere «di indicare le note di credito ricevute dai fornitori» stessi «delle endoprotesi a scomputo del prezzo di acquisto a seguito del raggiungimento di alcuni obiettivi di acquisto». Tradotto: avrebbe chiesto il rimborso del prezzo delle protesi anche a fronte di uno sconto concesso dai vari fornitori, alla luce dei quantitativi comprati.

L’ipotesi di accusa

Secondo il pubblico ministero questo meccanismo «era preordinato ad un minor esborso finanziario da parte delle sole strutture ospedaliere del gruppo San Donato in quanto il dato economico in diminuzione del prezzo non veniva comunicato alla Regione Lombardia, con danno per quest’ultima e correlativo vantaggio per le strutture ospedaliere».

Stando ai conti effettuati dagli uomini della Guardia di finanza, l’Istituto Clinico Villa Aprica (indagato per responsabilità amministrativa per reato commesso da un proprio dipendente) avrebbe ottenuto, con questo meccanismo, un indebito vantaggio economico pari a 758mila euro tra il 2014 e il 2017. Per contro tra il 2013 e il 2018 l’intero gruppo avrebbe incassato dalla Regione (indebitamente secondo l’accusa) 34 milioni e 750mila euro.

Complessivamente, nel periodo preso in esame, il Villa Aprica avrebbe ottenuto rimborsi sulle protesi dalla Regione per poco meno di 11 milioni di euro e l’intero gruppo San Donato per 456 milioni di euro. Tutte le erogazioni a titolo di rimborso per l’acquisto di protesi a livello regionale, nello stesso periodo, sono state pari a 822 milioni.

Il gruppo San Donato, di cui fa parte anche il Villa Aprica, non ci sta a passare per responsabile di una truffa ai danni delle casse delle Regione Lombardia. E in una nota diffusa subito dopo li provvedimento di sequestro disposto dalla Procura di Milano, respinge ogni accusa e sottolinea la correttezza dell’operato da parte delle cliniche che fanno parte del gruppo stesso. «Nessun vantaggio ottenuto - scrive il gruppo San Donato in una nota stampa - Abbiamo sempre operato nel rispetto della legge ed in pieno ossequio alle indicazioni dell’autorità».

Il gruppo, poi, se la prende con il parallelismo fatto, nei provvedimenti della magistratura, con un’analoga inchiesta di un paio di anni fa su presunti rimborsi gonfiati questa volta nel settore dei farmaci (una presunta truffa da 10 milioni per il quale il pubblico ministero ha già formalizzato le richieste di processo): «Nessun parallelismo può esistere con altra vicenda - si legge ancora nella nota - Si tratta di fattispecie palesemente differenti e per le quali emerge esclusivamente un profilo di natura amministrativa per il quale pende già un ricorso al Tar Lombardia. Nell’insieme si tratta di vicende risalenti nel tempo e riguardanti soggetti da tempo estranei al gruppo. Il gruppo San Donato si batterà in ogni opportuna sede per l’accertamento della verità di cui non ha timore».

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