Vicesindaco imprenditore:
«Troppe tasse, chiudo»

Il vicesindaco di Binago Angelo Della Moretta: «Solo dieci anni fa mi ritenevo un signore, adesso sono un povero»

«Il fisco mi ha ucciso. Ho dovuto chiudere la mia azienda». Decisione sofferta, ma inevitabile per il vicesindaco Angelo Della Moretta, 66 anni, imprenditore edile.

«Ho provato a resistere, ma alla fine ho dovuto chiudere – spiega – Adesso la ditta proseguirà solo con i miei due figli e senza dipendenti. A fine dicembre ho messo in liquidazione la mia azienda».

Una vita di lavoro passata sui cantieri da quando, nel 1967, costituì la prima società e, negli anni successivi, un altro paio.

«C’è stato un periodo, nel decennio dal 1980 al 1990, in cui ho avuto anche venti dipendenti – ricorda il vicesindaco - Dal 1990 ho lavorato solo in proprio, costruivo e vendevo immobili. Poi ho aperto una società immobiliare con mio fratello Vittorio, chiusa nel 2011. Dal 2007 ho lavorato per terzi».

Con l’aggravarsi della crisi, riuscire a fare impresa è diventata una lotta quotidiana.

«L’anno scorso ho dichiarato un reddito netto come azienda di 84 mila euro e ho pagato tasse per 53 mila. I 31 mila euro rimanenti erano da dividere in tre famiglie, la mia e quella dei miei figli. Negli ultimi anni il lavoro è calato molto, a differenza delle tasse».

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