Viola al pubblico ministero
«Soldi presi, non fu corruzione»

Inchiesta: interrogatorio di sette ore per l’ex dirigente del Comune. E sulle paratie il verbale dell’ex direttore dei lavori coperto da segreto

Quando Roberto Ferrario, intercettato al telefono con il dirigente di Palazzo Cernezzi Pietro Gilardoni, diceva: «Antonio Viola i suoi soldini li ha presi» non mentiva. A dirlo è lo stesso ex dirigente (nonché ex direttore dei lavori per le paratie) del Comune di Como Antonio Viola: «È vero, Ferrario mi ha pagato 3mila euro».

Un’ammissione fatta davanti al pubblico ministero Pasquale Addesso il quale - al momento - continua a considerare quel pagamento come una mazzetta, anche se Viola - assistito dall’avvocatessa Elisabetta Di Matteo - ha precisato di aver accettato i soldi quando era già in pensione e come incarico professionale per la realizzazione del progetto di allargamento di via Salita Peltrera, progetto che poi - accusa la Procura - Gilardoni avrebbe fatto suo finendo a sua volta nei guai con l’accusa di corruzione.

Viola ha risposto alle domande del pubblico ministero per ben sette ore. A chiedere l’interrogatorio lo stesso avvocato difensore:

Bocche cucite sui contenuti, ma Viola avrebbe ripercorso la storia del progetto paratie fin dagli inizi per poi arrivare al cambio di giunta e al suo pensionamento quattro anni fa.

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