Voti sulla sfiducia a D'Alessandro
Le valutazioni del <Day After>

Non raggiunto per un solo voto (18 su 19) il quorum per l'approvazione della mozione dell'opposizione. Pozzi scarica la colpa sugli alleati

Il «day after» la votazione in consiglio comunale della sfiducia all’assessore all’Urbanistica Umberto D’Alessandro (tecnicamente non approvata per un voto: 18 i favorevoli con il "quorum" previsto di 19, 16 contrari, 2 schede bianche e una nulla) è stato dedicato alle valutazioni politiche. Se è vero infatti che D’Alessandro non è stato sfiduciato per un soffio (e grazie a un articolo del regolamento), politicamente lo schiaffo al sindaco Stefano Bruni è pesantissimo. Perché avvenuto con la partecipazione di alcuni consiglieri di maggioranza (quattro) che hanno votato con l’opposizione.
È il commissario provinciale di Forza Italia Giorgio Pozzi a scaricare "la colpa" sugli alleati: «Al di là del voto di scarto - ha detto - credo di sapere con grande sicurezza che i nostri consiglieri di FI hanno votato contro la mozione. È stato fatto un lavoro importante di ricongiunzione politica. Politicamente ho la soddisfazione, per il momento, di avere ricomposto le fila. E questo è un dato di fatto importante a cui si dovrà aggiungere un importante lavoro con gli altri alleati». Ma come si può escludere che tra gli azzurri ci sia stato qualche franco tiratore? «Noi non ne abbiamo di franchi tiratori - taglia corto - ma non voglio andare a cercarli». Significa che i franchi tiratori, secondo il numero uno di FI, vanno trovati in An, Lega, Udc e gruppo misto.

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