"Ratti", con la crisi i ricavi a -32%
e le perdite salgono a 3,8 milioni

Primo consiglio d'amministrazione per il gruppo Ratti di Guanzate all'insegna della nuova era di partnership con Marzotto. Ma i conti fanno ancora fatica. Alla fine del terzo trimestre 2009 il bilancio presenta un crollo del giro d'affari del 32% a 49,3 milioni dai 73 di un anno fa.

GUANZATE - Conti ancora difficili per la Ratti alla fine del terzo trimestre 2009: un fatturato in pesante calo nei primi nove mesi 2009 a 49,3 milioni (-32%); una perdita che è quadruplicata, dagli 846mila euro dell’anno scorso è salita a fine settembre a 3,8 milioni; un margine operativo in peggioramento fino a un negativo 900mila euro dai positivi 2,8 milioni di euro. Ma è anche il momento dell’entrata nel board societario dei nuovi azionisti, Antonio Favrin e Sergio Tamborini (subentrati ai dimissionari consiglieri storici Franco Gussalli Beretta e Oreste Severgnini) in rappresentanza della quota di maggioranza che il gruppo Marzotto e la società Faber Five ha rilevato dal capitale Ratti. Operazione di cooptazione dei due consiglieri che sarà messa all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria convocata per il prossimo 18 dicembre, assemblea che dovrà anche deliberare sul doppio aumento di capitale per 25 milioni di euro, uno per ripianare le perdite, l’altro riservato a favore dei nuovi azionisti Marzotto-Faber Five.

Ricomincia da qui, dalla questa prima riunione del Consiglio d’amministrazione di ieri, la nuova «vita» industriale del gruppo tessile Ratti. Sul tavolo i numeri dei primi nove mesi, un conto economico che paga indiscutibilmente il protrarsi della congiuntura negativa e la contrazione dei consumi e che ha coinvolto ancora l’intera economia mondiale. Congiuntura che inevitabilmente ha pesato ancora e anche sul terzo trimestre del bilancio Ratti, che ha chiuso con un fatturato di 49,3 milioni, inferiori del 32,8%, ben 24,1 milioni in meno rispetto a un anno fa. E la contrazione ha riguardato tutte le linee di business e coinvolto tutti i mercati di riferimento. In calo anche l’ebitda, il margine operativo lordo, che crolla a un -0,9 milioni (era positivo per 2,3 milioni solo un anno fa). Pesanti i conti riferiti anche al solo terzo trimestre: il fatturato fra luglio e settembre è stato di 13,9 milioni, inferiore rispetto a un anno prima di oltre 10 milioni, con un calo di poco meno del 43% anche se l’anno scorso giocava positivamente una differenza favorevole di almeno un milione di euro fra le plusvalenze registrate nel 2008 e quelle di quest’anno. I conti 2009 a fine settembre hanno infatti potuto contabilizzare l’effetto complessivo di 2,6 milioni di euro, plusavlenze incassate per la vendita del terreno di Guanzate e il rimborso di un credito di imposta 470mila euro riconosciuto alla Ratti per le attività di ricerca.

Conti in difficoltà, quindi, ma dal vertice dell’azienda emerge anche un sostanziale apprezzamento per gli effetti comunque positivi che arrivano dalle azioni di ristrutturazione e razionalizzazione messe in atto dal Gruppo e che hanno consentito un «drastico taglio» dei costi. Ora si guarda avanti., E all’orizzonte solo qualche segnale di stabilizzazione che comunque ancora non basterà ad evitare una previsione a fine anno di un’ulteriore contrazione dei ricavi di un altro 15-20% anchese in misura minore rispetto ai 33% in meno dei primi nove mesi del 2009. Si guarda avanti, insomma, anche sotto il profilo degli impegni societari. E il primo appuntamento è fissato al 18 dicembre dove verrà approvato l’accordo siglato con la Marzotto. Primo passo: il doppio aumento di capitale per 25 milioni complessivi, quindi l’ingresso dei nuovi azionisti nel capitale sociale della Ratti con una quota di maggioranza che negli accordi, vincolanti, è pari al 66,7% lasciando a Donatella Ratti il controllo di una quota fra il 16,5% e il 23,7% (dalla precedente 58,2%).

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