Rifiuta la cassa integrazione
e sviluppa la sua azienda

"Non mi arrendo nemmeno di fronte alla crisi". E' questo il grdo di battaglia di un piccolo artigiano comasco che h celto di non mandare in cassa integrazione i suoi dipendenti nonostante il crollo totale degli ordini e quindi il fermo della produzine. Piuttosto faccio lavorare i miei dipendenti su progetti di sviluppo di prodotti che un tempo metterò in vendita. E la sfida è stata lanciata.

Quasi sei mesi di produzione ferma causa crisi? L’azienda non rimane immobile e s’impegna a progettare e costruire nuovi articoli, utilizzando tutto il personale a disposizione. Niente cassa integrazione, né mobilità, anche perché l’immobilismo in tempo di crisi è l’anticamera della chiusura. La Trombetta Stampi di Grandate ha analizzato la situazione e capito quale poteva essere l’unica strada percorribile, se i grandi nomi lasciano Como, se quelli che restano cercano vie alternative, per un piccolo rimane solo la produzione in proprio. La creazione di articoli “forti” da immettere sul mercato. Uno per fascia, per quella altissima il pizzo di Cantù riprodotto su di un vassoio in Corian, per un valore complessivo dell’articolo di circa mille euro, per la fascia commerciale un aeroplano in grado di profumare l’auto.

Idee semplici ma geniali, soprattutto per quanto concerne la lavorazione e l’identificabilità sul mercato: <<Noi facciamo stampi per iniezione termoplastica o di metalli – spiega il titolare Andrea Trombetta -. Lavoriamo per Artsana, Alfa Romeo e diversi marchi importanti, da maggio ad ottobre però la produzione è risultata quasi completamente ferma. Le aziende si rivolgono spesso all’estero, fanno scannare i produttori chiedendo prezzi sempre più bassi, il mercato è in difficoltà di suo. Noi per esempio per anni abbiamo lavorato quasi in esclusiva per l’Artsana, realizzavamo gli stampi per i prodotti di puericultura. Novanta presse utilizzate per loro. Ora è da settembre che stiamo contrattando per realizzare un passeggino, è logico ci si debba rivolgere altrove>>.

L’altrove in questo caso è la produzione in proprio, con l’utilizzo della tecnologia a disposizione: "L’idea dei vassoi per una fascia alta di mercato è da tempo nella mia testa, con il periodo di fermo l’ho realizzata. Il materiale usato è il Corian, due terzi di carica minerale, un terzo di resina termoplastica. Si deve partire dalla lastra che viene poi scavata, sempre togliendo del materiale sulla superficie si realizza l’incisione del pizzo di Cantù. Si tratta di pizzo originale su indicazione della Cooperativa produzione merletti. L’articolo finito ha un valore di circa mille euro, cinquecento è il costo per noi. Il lavoro più impegnativo è stato capire cosa incidere e operare per fare in modo che il disegno fosse corrispondente all’originale".

Altra idea il dispenser per gli aromi in auto: "Non si tratta di un vero e proprio dispenser, è un aeroplanino in resina termoplastica con nella fusione delle essenze in olio. Il materiale traspirante permette di disperdere nell’ambiente l’essenza, finito l’effetto il piccolo aeroplano può diventare un gioco per bambini".

A questi due progetti l’azienda di Grandate ha lavorato per più di due mesi: "S’intramezzava questo lavoro ad alcuni ordini che arrivavano, abbiamo realizzato alcuni campioni dimostrativi, sette – otto vassoi. L’impegno è stato di circa due mesi, utilizzando i tre dipendenti. L’azienda è costituita da me, mia moglie e tre dipendenti. Ora la produzione è in parte ripartita quindi dedichiamo meno tempo ai nostri progetti, ma sia il vassoio che l’aeroplano li vogliamo vedere commercializzati nel giro di qualche mese".

© RIPRODUZIONE RISERVATA